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L'omicidio di Alice Neri

Omicidio Alice Neri, la versione di Gaaloul: “Mi ha chiesto di stare un po’ con lei, poi ci siamo salutati”

Davanti alla Corte d’Assise Mohamed Gaaloul, unico imputato per l’omicidio della 32enne Alice Neri, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, raccontando la propria versione dei fatti. “Quella notte ho trascorso del tempo con lei e abbiamo avuto un rapporto sessuale. Poi me ne sono andato”, ha raccontato il 31enne.
A cura di Eleonora Panseri
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Alice Neri e Mohamed Gaaloul
Alice Neri e Mohamed Gaaloul
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"Quella notte le ho chiesto un passaggio a casa e lei ha accettato. Mi ha chiesto di trascorrere del tempo con lei, non voleva tornare a casa. Siamo andati su un argine vicino alla fabbrica, ci siamo baciati e abbiamo avuto un rapporto sessuale. A un certo punto mi ha chiesto di scendere dall'auto e io me ne sono andato. Ho dormito vicino a un garage sotto la pioggia".

Sono state queste le parole pronunciate oggi in aula da Mohamed Gaaloul, il 31enne tunisino unico imputato per l'omicidio di Alice Neri, la donna di 32 anni trovata morta carbonizzata nella sua auto nelle campagne di Concordia sul Secchia, nel Modenese, il 17 novembre 2022. Dopo alcuni giorni di latitanza, Gaaloul fu arrestato in Francia.

Alice Neri
Alice Neri

Per quasi tre ore oggi il 31enne ha rilasciato dichiarazioni spontanee in aula, raccontando la propria versione dei fatti e ribadendo ancora una volta la sua innocenza. Poi ha risposto alle domande del suo difensore e quelle della presidente della Corte d’Assise, Ester Russo. Il 18 dicembre risponderà di nuovo al pubblico ministero e alle parti civili.

La giudice Russo ha chiesto all'imputato di spiegare quella che sembrerebbe un'enorme coincidenza: "Siete stati insieme fino alle 5 della mattina – ha detto – ci ha raccontato di essere stato scaricato per strada e poi Alice Neri è stata trovata morta proprio nel posto che lei conosceva bene”.

“Anche io voglio sapere la verità – ha replicato il 31enne – Dopo due anni non ho ancora capito come sia morta”.  La giudice ha incalzato ancora l’imputato: “Ci sono tantissime prove indiziarie a suo carico, se vuole che la giuria le creda deve essere una verità pura. Non si nasconda dietro a un dito, se deve arrampicarsi sugli specchi, tanto vale che si inginocchi e chieda perdono alla madre, al marito, al fratello, ma soprattutto alla bambina che è a casa e ha perso la mamma all’età di 4 anni”.

In aula oggi erano presenti il fratello e la madre di Alice Neri oltre a Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma che fa parte del pool di consulenti delle parti civili.

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