Omicidio Alice Neri, la perizia: “Uccisa da almeno cinque colpi, uno avrebbe raggiunto il cuore”
Sarebbe stata colpita con un'arma bianca almeno cinque o sei volte Alice Neri, la donna di 32 anni trovata carbonizzata nel baule della propria auto a Fossa di Concordia nel Modenese il 18 novembre scorso. Un fendente avrebbe raggiunto il cuore, si legge sulla Gazzetta di Modena.
È quando emerso dall'incontro tenutosi all'istituto di medicina legale di Milano nella mattinata di venerdì 29 settembre dove è stata presentata la nuova perizia della dottoressa Cristina Cattaneo, consulente nominata dalla Procura. L'esame, esposto a consulenti di parte e avvocati coinvolti nel caso, deve ancora essere conclusa. Ma ciò che è stato confermato fino a ora è che sul corpo della vittima il suo assassino abbia colpito e infierito con estrema violenza, tanto da portare al ritrovamento all'interno del cuore della ragazza un frammento osseo di circa un centimetro.
L'esame è stato estremamente complesso, i resti carbonizzati ritrovati erano pochi: una falange, alcune vertebre e una costola. Partendo da questo fatto, dall'esiguità dei resti, s'ipotizza anche che i colpi, inferti con un'arma che potrebbe essere un coltello o un cacciavite, sarebbero stati anche di più.
"Solitamente frammenti di certe dimensioni si trovano in corrispondenza dell’utilizzo di armi di certe dimensioni. Alice Neri è stata colpita da più fendenti. Questo implica che vi fosse una certa generosità di sostanza ematica dovuta all’efferato omicidio", ha detto la criminalista Katia Sartori, consulente di parte di Nicholas Negrini, il marito della vittima. E l’avvocato Antonio Ingroia, che assiste Negrini, ha aggiunto: "La dottoressa Cattaneo deve ancora depositare la relazione finale ma sostanzialmente oggi è stato confermato quanto aveva già anticipato: che l’arma del delitto è quasi certamente un grosso coltello utilizzato con violenza".
Al momento l'unico indagato per la morte della 32enne è il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, l'ultimo ad averla vista la notte della scomparsa della donna, che si trova in carcere seguito dall'avvocato Roberto Ghini. "Se venissero confermate queste almeno cinque o sei ferite da una ipotetica arma da taglio credo cambi tutto. C’è da chiedersi dove sia finito il sangue. Com’è possibile che Gaaloul sia l’autore senza avere una goccia di sangue sui vestiti e sul borsello? Dal mio punto di vista, davanti a queste informazioni si rafforza la mia ipotesi e cioè che siamo di fronte a un potenziale errore giudiziario", ha commentato il legale del 29enne al termine dell'incontro.
"All’incontro di oggi si è stabilita una morte violenta, con ogni probabilità riconducibile all’uso di un’arma bianca. Bisognerà attendere gli esiti definitivi della perizia. Ancora non vi è stata alcuna valutazione sulla tipologia di arma bianca, tipologia che è estremamente ampia: potrebbe essere un oggetto di ridotte dimensioni utilizzato con estrema violenza. Ad ormai a 11 mesi di distanza dall’omicidio, che ancora non ha avuto il proprio degno funerale", ha detto invece l’avvocato della famiglia di Alice Neri, Cosimo Zaccaria .