Omicidio Alice Neri, il fratello: “Fatico a credere che Mohamed abbia fatto tutto da solo”
“Qui si parla di un vero e proprio piano criminale. Faccio fatica a pensare che una sola persona riesca ad imbastire una messinscena simile in così breve tempo”. Alla trasmissione tv su Rete 4, Quarto Grado, parla il fratello Matteo Neri, il fratello di Alice, la ragazza di 32 anni di Rami di Ravarino, in provincia di Modena, che è stata trovata morta carbonizzata nel bagagliaio della sua macchina il 18 novembre scorso.
Gli inquirenti stanno continuando ad indagare e stanno cercando di chiudere il cerchio, di capire se Mohamed, il ragazzo tunisino accusato dell’omicidio, abbia avuto o meno dei complici. E soprattutto si cerca un movente: cos'è successo nell'abitacolo di quell'auto.
L'ipotesi è che l'uomo abbia chiesto un passaggio ad Alice e a quel punto sia scattato qualcosa nella testa del presunto assassino. Quindi si tratterebbe di un delitto d'impeto; forse per un avanches (respinta) nei confronti della 32enne o una discussione in merito ad una donna che in quel periodo frequentava l'uomo e che la stessa Alice conosceva, come evidenziato nella stessa trasmissione tv. La ragazza potrebbe essere stata minacciata di revenge porn da Mohamed. Il fratello però mette le avanti: “Mia sorella non la conosceva”.
"Non posso sapere con certezza che vi sia un movente sessuale" dice Matteo Neri, che poi evidenzia: "Ci sono due persone che si avvalgono della facoltà di non rispondere, oltre a Mohamed c'è anche Marco (il collega con il quale Alice si incontrava, ndr). Lui è praticamente scomparso".