Omicidio Alice Neri, a due anni dalla morte il marito denuncia sui social: “Per la burocrazia è ancora viva”
Il 17 novembre 2022 Alice Neri fu uccisa a coltellate nelle campagne di Concordia, nel Modenese. Il suo corpo venne poi chiuso nel bagagliaio della sua auto e dato alle fiamme. Accusato dell'omicidio e ora a processo è il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul, arrestato in Francia l’8 dicembre 2022 e unico imputato.
Ma, nonostante siano trascorsi quasi due anni dalla sua morte, per la burocrazia la 32enne risulterebbe ancora viva. A denunciarlo qualche giorno fa sui social è stato il marito, Nicholas Negrini.
L'uomo si è sfogato in un post, scrivendo che "dopo ben due anni dalla morte di Alice, 24 mesi ormai, l’autorità giudiziaria non è stata neanche in grado di dare un banale avviso di morte al comune di Concordia sulla Secchia, facendola risultare ancora oggi a tutte le istituzioni di fatto ancora viva (INPS, ISTAT, Anagrafe, ecc.)".
Una situazione che impedirebbe alla famiglia anche di darle sepoltura, visto che il corpo della donna è ancora all’istituto di medicina legale di Milano, a disposizione dell’autorità giudiziaria nel caso in cui vengano disposte altre perizie. A oggi, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, non risulterebbe nemmeno una dichiarazione di morte di Alice Neri.
Come ricorda il quotidiano, in caso di morte violenta è appunto l’autorità giudiziaria a comunicare il decesso, ma la notifica della morte di Alice Neri pare non sia mai arrivata. Questa situazione sta creando non pochi problemi all'uomo. Per esempio, il conto corrente cointestato con la vittima risulta bloccato per metà. E, aggiunge il quotidiano, tasse e Isee risulterebbero ancora calcolati sul nucleo familiare composto da tre persone.
Il legale di Negrini, l’ex pm Antonio Ingroia, ha definito la situazione "grottesca", aggiungendo che "abbiamo sollecitato più volte la Procura, abbiamo presentato istanza ma non sono arrivate risposte. Negrini è indignato e ha ragione".