Omicidio Aldrovandi: sequestro dei beni agli agenti di polizia condannati
Paolo Forlani, Monica Segatto, Luca Pollastri ed Enzo Pontani, i quattro poliziotti condannati in via definitiva per l'omicidio di Federico Aldrovandi, sono stati oggetto di un provvedimento di "sequestro conservativo" emesso dalla sezione giurisdizionale per la Regione Emilia Romagna della Corte dei Conti. La misura, richiesta dalla procura regionale della magistratura contabile, è stata notificata in questi giorni dalla Guardia di Finanza e prevede il sequestro del quinto dello stipendio, dei beni mobili e dei diritti reali immobiliari di proprietà dei quattro agenti, fino al conseguimento della somma complessiva di circa 1.870.000 euro, quantificata a titolo di danno erariale. La somma corrisponde a quanto pagato dal Ministero dell’Interno come risarcimento alla famiglia di Federico.
La madre di Aldrovandi: "Questa è vera giustizia"
Ognuno dei quattro agenti è tenuto a risarcire 467 mila euro: "Questa è la vera giustizia che cammina – ha dichiarato Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi -, che va avanti, fa i suoi passi e mette a poco a poco a posto le cose. Il provvedimento è un atto giusto – prosegue la madre del ragazzo -, perché si tratta di un danno che non riguarda solo il risarcimento alla famiglia, ma di un danno enorme arrecato alla Polizia stessa, oltre un semplice danno di immagine. Alla fine vengono messi di fronte alle loro responsabilità. E questo è semplicemente giusto".
Vicenda applausi, il Sap: "Pronte denunce all'Ordine dei Giornalisti"
Nel frattemo il sindacato di Polizia Sap ha fatto sapere di voler andare fino in fondo alla vicenda degli applausi ai poliziotti condannati per l'omicidio del 18enne ferrarese. Secondo il sindacato, infatti, i video di quell'ovazione sarebbero stati manipolati e per questo è stata sporta denuncia per reiterata violazione del testo unico della radiotelevisione ed è stato fatto ricorso alla Commissione di Vigilanza Rai, all'Ordine dei Giornalisti, alle testate giornalistiche di Tg1, Tg2, Tg3 e alla Guardia di Finanza.
"Abbiamo dimostrato ampiamente – ha spiegato il segretario del Sap, Gianni Tonelli – come i video trasmessi dai telegiornali, in particolare da quelli del servizio pubblico, siano falsi e non riferiti ai contestati applausi. Nei confronti della Polizia di Stato, del nostro sindacato e del sottoscritto il danno di immagine e non solo è stato rilevantissimo. Addirittura, da parte dei direttori di Tg1 e Tg3 sono stati anche recentemente trasmessi servizi e approfondimenti che fanno sempre riferimento alle immagini taroccate. Adesso qualcuno dovra' pagare".