Omicidio a San Gavino, donna picchiata e strangolata in casa. Fermato il figlio: “Mi sono difeso”
Dramma familiare a San Gavino, nel Sud della Sardegna, dove una donna di 77 anni, Maria Atzeni è stata trovata morta nella serata di ieri, 24 febbraio, in casa dopo essere stata probabilmente picchiata e strangolata. È stato fermato il figlio 44enne della vittima, Simone Uras, di 43 anni.
L'uomo, che soffre di problemi psichiatrici, è accusato di omicidio volontario. È stato rintracciato, dopo una breve fuga, dai Carabinieri del radiomobile di Villacidro mentre girovagava in auto a Pabillonis, a una decina di chilometri da San Gavino, ed è stato trasferito nel carcere cagliaritano di Uta. È stato interrogato fino a notte fonda dagli inquirenti. Pare che il delitto si sia consumato al culmine di una lite scoppiata per futili motivi.
A trovare la donna, ieri notte verso le 22, un altro dei figli, al rientro a casa: sul volto e sul resto del corpo c'erano evidenti segni di percosse, era riversa sul pavimento del soggiorno e suppellettili e arredi della stanza erano stati completamente divelti.
L'ipotesi più avvalorata è che l'anziana, che si trovava nella sua abitazione in via Tiziano, sia stata strangolata ma bisognerà attendere l'autopsia per capire cosa sia avvenuto nella casa. Secondo le prime indiscrezioni, la 77enne sarebbe stata colpita più volte fino a crollare a terra.
Il presunto killer poco dopo l'omicidio avrebbe telefonato alla cugina e le avrebbe detto poche parole prima di allontanarsi tra cui: "Mamma mi ha aggredito e mi sono difeso". A quel punto la donna avrebbe chiamato l'altro fratello che ha fatto la tragica scoperta in casa della mamma. Secondo quanto appreso i carabinieri, già in passato, erano intervenuti in quell'abitazione per liti in famiglia e, in un'occasione, era stato richiesto anche un trattamento sanitario obbligatorio che sarebbe stato rifiutato
Il corpo della vittima è intanto trasferito a notte fonda all’istituto di medicina legale del Policlinico di Monserrato per l’autopsia disposta dal magistrato. "La signora Maria era una persona mite e conosciuta in paese, restiamo in attesa dei riscontri delle indagini da parte degli inquirenti", ha commentato il sindaco, Carlo Tomasi.