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Olio extravergine d’oliva falso: come difendersi dalle truffe e riconoscere i prodotti di qualità

Il 12 gennaio 2024 gli uomini dei Nas hanno sequestrato oltre 46mila litri di olio e denunciato 26 persone per la produzione e il commercio di olio contraffatto. Fanpage.it ha intervistato il comandante Alessandro Cisternino, a capo del Nucleo di Napoli e referente per l’operazione, per capire come riconoscere i prodotti non di qualità ed evitare truffe e alimenti nocivi per la salute.
A cura di Eleonora Panseri
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Dopo la recente mirata campagna mirata di controlli nel settore oleario dei Nas, che ha portato al sequestro di oltre 46mila litri di olioFanpage.it ha intervistato il comandante Alessandro Cisternino, a capo del Nucleo di Napoli e referente per l'operazione, per capire come riconoscere ed evitare l'acquisto di prodotti contraffatti e nocivi per la salute.

"Chi mette in vendita prodotti alimentari alterati contravvenendo alle regole, può compiere frodi commerciali o, in altri casi, sanitarie. Per quanto riguarda l'olio, la fattispecie di reato è quella della contraffazione, che consiste nel creare ex novo un alimento con l'apparenza della genuinità, ma prodotto con sostanze diverse per quantità o qualità. Come l'olio di semi che viene spacciato come olio extravergine di oliva cambiandone radicalmente la qualità", spiega il comandante.

Il comandante del Nas di Napoli Alessandro Cisternino
Il comandante del Nas di Napoli Alessandro Cisternino

Come viene contraffatto l'olio di oliva

"L'olio in molti casi viene sofisticato con l'aggiunta di oli di semi vari, ovviamente scadenti, o contraffatto usando solo oli di semi colorati poi con clorofilla o betacarotene", osserva ancora Cisternino.

"Questo prodotto viene poi presentato poi come olio extravergine di frantoio, confezionato in bottiglie con etichette che richiamano l'albero dell'olivo o macine in pietra. La sofisticazione consiste nell'aggiungere questi componenti che vanno a modificare completamente la natura dell'alimento".

Come evitare le truffe: i consigli per riconoscere l'olio extravergine di oliva

Di fronte a una situazione che mette a rischio la salute del consumatore, abbiamo chiesto al comandante Cisternino quali possano essere gli accorgimenti da prendere quando si acquista un determinato prodotto. "Il consumatore finale deve prima di tutto verificare bene le etichette, che sono la carta d'identità del prodotto. Devono essere chiare, leggibili e devono presentare tutte le indicazioni necessarie, come numero di lotto, data di scadenza, luogo di confezionamento", spiega.

"Ma, soprattutto, l'elemento più importante, che fa da spartiacque, è verificare sempre il rapporto qualità-prezzo. Noi sappiamo che un litro d'olio oscilla tra i 9, 50 e gli 11 euro. Non possiamo quindi trovare oli che costino 3 o 5 euro al litro. Questo primo elemento deve far accendere una lampadina al consumatore per consentirgli poi di approfondire ulteriormente", prosegue il comandante, che aggiunge: "Chi va a comprare l'olio sfuso si accorge di determinate caratteristiche, come l'odore e la colorazione, se ha una certa dimestichezza. Ma la certezza può darla solo un accertamento di natura analitica. Il discorso è che, se l'acquisto è documentato dal frantoio, ovviamente c'è una sorta di tracciabilità. In altri casi invece può essere difficile risalire a chi materialmente lo ha venduto".

Cosa fare se si hanno dei dubbi sulla qualità del prodotto

Di fronte a un dubbio sulla qualità di un prodotto acquistato, il consiglio è sempre quello di segnalare immediatamente il prodotto alle autorità competenti: "I dubbi, qualora dovessero esserci, devono essere riferiti. Noi, come Nas, siamo sempre disponibili e raggiungibili nel caso in cui il consumatore dovesse avere delle perplessità di fronte a un prodotto. Riceviamo tante comunicazioni e segnalazioni in cui vengono evidenziate delle anomalie. Alcune sono magari di natura soggettiva, che noi poi andiamo subito a verificare", dice ancora il comandante.

"Sono gli articoli 440 (Adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari), 441 (Adulterazione o contraffazione di altre cose in danno della pubblica salute), 442 (Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate ), 444 (Commercio di sostanze alimentari nocive) del Codice Penale che contemplano queste tipologie di reato. In questi casi le pene vanno da 6 mesi a 3 anni", prosegue Cisternino.

Come lavorano i Nuclei Antisofisticazione e Sanità

Gli uomini dei Nas lavorano sia a livello locale che su tutta Italia e, come spiega il comandante dei Nas di Napoli, "le operazioni a livello nazionale vengono disposte dal Comando Tutela Salute. Sono campagne che noi facciamo concentrandoci su un determinato prodotto, ma esistono anche attività che nascono a seguito di un'attività ispettiva eseguita presso un particolare ristorante o un supermercato, dove andiamo a campionare i prodotti che non ci convincono per poi attivarci, nell'eventualità in cui emergano aspetti di natura penale, anche con la Procura della Repubblica per un'attività investigativa".

Sono tanti gli alimenti che spesso vengono contraffatti e scoperti dai Nas, come mozzarella, vino, prosciutto, uova, pesce. "A Natale ci siamo concentrati, per esempio, sui dolci del periodo e i prodotti utilizzati per farli, come il latte. Ci sono dei momenti dell'anno in cui, in relazione agli eventi che accadono, ci concentriamo di più su determinati alimenti ma, in linea di massima, tutta la catena viene controllata".

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