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Olbia, morto l’imprenditore di 45 anni che aveva contratto la malaria a Zanzibar

Carlo Iervolino, 45 anni, aveva contratto il virus durante un viaggio a Zanzibar. A quanto pare prima del viaggio non avrebbe effettuato alcuna forma di profilassi antimalarica, anche se tale circostanza è in corso di verifica.
A cura di Davide Falcioni
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È morto l’imprenditore olbiese Carlo Iervolino, a cui era stata diagnosticata alcuni giorni fa la malaria. L’uomo, 45 anni, era ricoverato da mercoledì scorso nell’ospedale Giovanni Paolo II. Aveva contratto il virus durante un viaggio a Zanzibar. A quanto pare prima del viaggio non avrebbe effettuato alcuna forma di profilassi, anche se tale circostanza è in corso di verifica.

Iervolino era arrivato al pronto soccorso della struttura ospedaliera olbiese nella giornata di mercoledì 20 novembre con convulsioni e febbre molto alta e, dopo gli accertamenti del caso, il personale medico aveva immediatamente fatto scattare la profilassi sanitaria per il virus contratto con ogni probabilità qualche giorno prima nell'isola al largo della Tanzania. Le sue condizioni di salute erano apparse da subito molto gravi; l'uomo non aveva risposto positivamente alle terapie somministrate, restando per giorni in coma farmacologico e in prognosi riservata. Figlio dell'imprenditore ed editore Gianni Iervolino, da tempo era impegnato nella gestione delle aziende di famiglia.

La malaria è una malattia infettiva causata da un protozoo, parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all'uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles. Le zanzare infette sono dette "vettori della malaria" e pungono principalmente tra il tramonto e l'alba. Occasionalmente, la trasmissione avviene per trasfusione di sangue, trapianto di organi, condivisione di aghi o verticalmente dalla madre al feto.

La malaria è uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, causando 350-500 milioni di infezioni in tutto il mondo e circa 1 milione di morti all'anno. I neonati, i bambini sotto i 5 anni, le donne in gravidanza, i viaggiatori e le persone affette da HIV o AIDS sono a maggior rischio di infezione grave.

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