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Oggi sciopero nazionale dei tassisti: “Vogliamo regole su app e taxi abusivi”

App troppo invasive e un diffuso abusivismo: sono queste le due principali ragioni che hanno indotto i tassisti d’Italia a scioperare oggi, venerdì 22 ottobre, dalle 8 alle 22: i conducenti si ritroveranno a Roma per una manifestazione indetta da Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale Taxi.
A cura di Davide Falcioni
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App troppo invasive e un diffuso abusivismo: sono queste le due principali ragioni che hanno indotto i tassisti d'Italia a scioperare oggi, venerdì 22 ottobre, dalle 8 alle 22: i conducenti si ritroveranno a Roma per una manifestazione indetta da Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale Taxi. L'astensione dal servizio avrò naturalmente le conseguenze più significative nelle grandi città, ma non mancheranno disagi anche nei principali aeroporti, come Fiumicino, Linate e Malpensa.

Le ragioni dello sciopero dei tassisti del 22 ottobre

I sindacati chiedono al governo una riforma del comparto, in particolare "l'approvazione di quelle oramai indispensabili norme necessarie a disciplinare la tracotante invadenza delle piattaforme di intermediazione digitale e a contrastare i dilaganti fenomeni di abusivismo. È inaccettabile – spiegano le sigle che hanno indetto l'agitazione – che mentre i lavoratori del settore sono in ginocchio, si continui a far finta di nulla e chiunque, a causa dell'assenza di regole e controlli, possa svolgere in nostro lavoro, anche grazie all'uso disinvolto delle applicazioni tecnologiche. Piattaforme di intermediazione digitale e vettori di tutti i tipi, a partire dalle auto di noleggio da rimessa, per passare a pulmini di varia tipo e natura, fino ad arrivare a golf car e risciò che svolgono indisturbati un'attività in parte o addirittura totalmente abusiva, poiché in assenza di regole certe possono praticamente agire indisturbati, continuando ad invadere il nostro specifico comparto d'azione nel quale in uno stretto contesto di norme, noi siamo invece costretti ad agire". "Vorremmo ricordare a tutti – aggiungono – che per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, mentre nel Paese tutto si fermavano in piena pandemia, noi abbiamo continuato a svolgere in modo ininterrotto il nostro lavoro, per adempiere alla funzione fondamentale di servizio pubblico che svolgiamo, distinguendoci spesso anche per gesti di grande generosità. Domani saremo in piazza – concludono – poiché non possiamo più accettare di continuare ad essere umiliati e per chiedere regole certe per tutti che restituiscano dignità ai nostri operatori."

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