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Matteo Messina Denaro

Messina Denaro, oggi l’autopsia sul corpo del boss: domani il ritorno della salma a Castelvetrano

Sarà svolta oggi all’ospedale San Salvatore dell’Aquila l’autopsia sul corpo di Matteo Messina Denaro. Poi la salma, concluse tutte le pratiche burocratiche, verrà trasferita a Castelvetrano dove all’alba di domani potrebbe essere tumulato nella cappella di famiglia accanto al padre Francesco.
A cura di Ida Artiaco
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Sarà eseguita oggi, probabilmente già in mattinata, l'autopsia sul corpo di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra morto ieri, lunedì 25 settembre, a 62 anni nel reparto Detenuti dell'ospedale dell'Aquila dal carcere dove si trovava in regime di 41 bis subito dopo l'arresto dello scorso gennaio. La famiglia del capomafia non ha nominato un proprio consulente.

L'esame autoptico, definito "atto tecnico necessario", sarà svolto alla presenza dell'esperto nominato dalla Procura dell'Aquila nel sotterraneo del laboratorio di anatomia patologica dell'ospedale San Salvatore. Poi, il feretro del boss sarà trasferito a Castelvetrano, nel Trapanese, dove verrà tumulato nella cappella di famiglia già all'alba di mercoledì 27 settembre. A seguire tutte le pratiche burocratiche è la nipote (e avvocato), Lorenza Guttadauro. Non è prevista alcuna cerimonia religiosa.

All'alba di domani sarà tumulato a Castelvetrano

Subito dopo la salma di Messina Denaro sarà restituita ai parenti per il trasferimento a Castelvetrano, in provincia di Trapani, suo paese natale, dove verrà sepolto nella cappella di famiglia accanto alle spoglie del padre Francesco. Non sarà cremato.

Il carro funebre – con una bordo la bara scelta dalla famiglia in legno di frassino dal costo di 1.500 euro – sarà scortato dalle forze dell'ordine che si alterneranno lungo tutto il tratto autostradale, mentre il sindaco Enzo Alfano ha sottolineato che "per noi è una giornata normale, ordinaria, abbiamo finito il consiglio comunale che ha parlato dei problemi della città. Abbiamo manifestato il rispetto umano che merita perché noi siamo diversi, non siamo mafiosi, abbiamo rispetto per la vita ma vogliamo ricordare chi era. Un criminale, un assassino, uno stragista che non ha avuto il coraggio di redimersi".

Ad occuparsi di tutte le pratiche burocratiche per il trasferimento della salma nel paese siciliano, diviso tra reazioni di vicinanza alla famiglia e d disappunto, è la nipote e avvocato Lorenza Guttadauro, che da settimane si trova a L'Aquila. La mamma del boss, invece, a differenza di quanto trapelato nelle scorse ore, non si è mai mossa da Castelvetrano perché gravemente malata.

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Perché non ci sarà il funerale religioso per Messina Denaro

Come annunciato nelle scorse ore non ci sarà un funerale religioso, perché sarà il Questore di Trapani a vietarli, come accade con tutti i boss mafiosi, ma una brevissima cerimonia di tumulazione che potrebbe svolgersi già domani all'alba. Non solo.

Era stato lo stesso boss in un pizzino datato 2013 e ritrovato dai carabinieri del Ros nel covo di Campobello di Mazara a scagliarsi contro la Chiesa rifiutando "ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato". E poi ancora: "Ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia".

I precedenti di Provenzano e Riina

Lo stesso era già successo negli anni passati con Bernardo Provenzano e Totò Riina. Il primo nel 2016 venne cremato a Milano e le sue ceneri furono riportate a Corleone dai familiari, che avevano ottenuto l'autorizzazione per la restituzione della salma. Un provvedimento del questore di Palermo, all'epoca, escluse l'ipotesi di funerali con corteo funebre "per motivi di ordine pubblico". Nessun divieto, ovviamente, per cerimonie e omaggi privati. Nel 2017, sempre a Corleone, fu sepolto anche Totò Riina in un cimitero blindato dalle forze dell'ordine.

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