Oggi l’autopsia di Giulia Cecchettin per chiarire dinamica dell’omicidio: fatta anche una tac
È in corso da ore oggi, venerdì 1 dicembre, l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la studentessa di 22 anni di Vigonovo, per il cui omicidio è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta, che nell'arco della giornata sarà ascoltato in carcere dal pubblico ministero di Venezia Andrea Petroni. L'esame autoptico è avvenuto nell'istituto di Medicina legale di Padova.
L'autopsia di Giulia Cecchettin a Padova
Ad eseguire gli accertamenti sarà l'esperto incaricato dalla procura Guido Viel e dall'équipe del professor Angelo Paolo Dei Tos. La famiglia Cecchettin ha scelto come consulente Stefano D'Errico, che ha seguito gli accertamenti per la morte di Liliana Resinovich, e Stefano Vanin, entomologo che si è occupato anche dei casi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps. La difesa di Turetta si affiderà invece a Monica Cucci.
L'arrestato intanto potrebbe decidere, per la prima volta, di rispondere alle domande del pm. Due giorni fa, davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo, Turetta, assistito dai difensori Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, si è limitato a poche dichiarazioni spontanee con cui ha ammesso l'omicidio, si è detto dispiaciuto e pronto a pagare per quanto fatto a Giulia.
"Non sappiamo quando potrà durare l'indagine, dipende dalla lesività che verrà riscontrata. I tempi si decidono man mano che l'indagine va avanti, da quello che viene rinvenuto", ha detto Anna Aprile, dirigente dell'unità operativa di Medicina Legale dell'ospedale universitario di Padova, riferendosi all'esame.
La dirigente ha precisato che sul corpo verrà eseguita anche una tac. Rispondendo ai cronisti, Aprile ha aggiunto: "Era una giovane donna, frequentava la nostra Università, la sentiamo come una perdita comune, non solo della famiglia, ma della comunità. Giulia è entrata nel cuore di tutti".
L'esame per chiarire la dinamica dell'omicidio
L'esame autoptico dovrebbe chiarire le diverse fasi dell'aggressione, ma anche l'ora esatta del decesso della giovane e se il 21enne abbia infierito con entrambi i coltelli sequestrati, uno con una lama di 21 centimetri trovato nel parcheggio a 150 metri da casa della vittima e l'altro nell'auto con cui Turetta ha tentato la fuga fino in Germania.
Tutti questi dettagli serviranno alla Procura per capire se contestare allo studente universitario le aggravanti della crudeltà e della premeditazione. Quello che è certo è che Giulia è stata colpita nel parcheggio dove un testimone ha raccontato di averla sentita gridare, caricata a forza in auto, quindi rincorsa e colpita alle spalle nella zona industriale di Fossó. Qui avrebbe battuto la testa sull'asfalto e le immagini della telecamera di sorveglianza di una ditta la mostrano immobile sul marciapiede.
Turetta l'avrebbe quindi messa in auto e in quel momento sarebbe iniziata la sua fuga di oltre 100 chilometri, fino a quando l'avrebbe abbandonata nel dirupo vicino al lago di Barcis dove è stato trovato il corpo. A un primo esame esterno questo mostra una ventina di coltellate e una profonda ferita alla testa, elementi che hanno provocato uno shock emorragico.