Omicidio Sara Campanella

Oggi i funerali di Sara Campanella, la piazza di Misilmeri gremita per l’ultimo saluto: “L’amore non uccide”

Si tiene oggi a Misilmeri (Palermo) il funerale di Sara Campanella, la studentessa di 22 anni uccisa a coltellate a Messina da compagno di corso, Stefano Argentino, ora in carcere. La piazza gremita di giovani per l’ultimo saluto alla ragazza vittima di femminicidio. “Sara vive”, il grido dalla folla.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La bara di Sara Campanella
La bara di Sara Campanella
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La salma di Sara Campanella, la studentessa 22enne uccisa il 31 marzo a Messina dal compagno di corso Stefano Argentino che la tormentava da due anni, poco prima delle 10,30 del mattino è arrivata nella chiesa San Giovanni Battista nella piazza di Misilmeri (Palermo). La strada è gremita, così come la strada che dalla camera ardente porta alla chiesa del funerale. La bara è stata portata a spalla fino alla chiesa del funerale. 

I giovani presenti indossano una maglietta nera con la scritta "No Violenza". Tantissimi i ragazzi e gli amici che hanno voluto portare il loro ultimo saluto alla 22enne o stringersi ai familiari, che hanno portato con loro una foto di Sara e un palloncino a forma di cuore. Tutta la cerimonia che ha visto la salma passare dalla camera ardente alla chiesa delle esequie si è tenuta nel totale silenzio. Solo quando la bara bianca ha iniziato a salire le scale, si è levato un applauso commosso. 

Nella piazza è stato allestito un maxi schermo per permettere anche a chi è rimasto all'esterno di seguire il funerale. Su alcune transenne campeggia lo striscione "nel ricordo di Sara a difesa delle donne, basta femminicidi". Lo stesso slogan è stato esibito ieri allo stadio dai tifosi della curva nord del Palermo.

Presente per l'ultimo saluto a Sara anche il sindaco di Messina, Federico Basile, che ha proclamato per oggi il lutto cittadino nella città dello Stretto e la rettrice dell'Università di Messina, Giovanna Spatari, che ha annunciato nei giorni scorsi il conferimento della laurea a memoria di Sara Campanella, che stava per laurearsi nel corso di Tecniche di laboratorio biomedico.

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L'omelia dell'arcivescovo: "La violenza ha distrutto la bellezza di Sara e delle sue relazioni"

"Siamo qui sconvolti, senza parole, davanti al corpo di Sara martoriato e sacrificato. Perché? ancora una volta risuona un grido: perché questo strazio indicibile ai genitori e al fratello? Ai familiari, al fidanzato, agli amici e una città intera?" A dirlo è l'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante l'omelia funebre. "Vediamo come la violenza abbia ancora distrutto la bellezza di Sara – ha aggiunto -, la bellezza delle sue relazioni, la bellezza che lei aveva il compito di far crescere nel mondo attraverso i suoi studi universitari, la realizzazione della sua professione e la relazione con l'uomo che liberamente aveva scelto di amare".

"Nel corpo trafitto di Sara è racchiuso il dolore e la violenza del mondo, soprattutto sulle donne. L'amore però non uccide – prosegue l'arcivescovo Lorefice -. Oggi, in questo mondo sempre più segnato dalla violenta brutalità e lacerato dai conflitti, assistiamo alla barbarie di corpi abusati, mutilati, eliminati, ricacciati e rinchiusi in luoghi di tortura, ma la violenza, ogni sua forma e qualsiasi sia il motivo per cui si scateni, è sempre un fallimento che riguarda tutti".

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"L'intera famiglia umana oggi piange Sara"

"Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell'umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. L'intera famiglia umana oggi piange Sara" ha spiegato l'arcivescovo. "L'uomo, dice la Bibbia, ha due strade: quella della relazione e quella della violenza" ha concluso.

La rettrice legge le email di Sara al prof per la tesi

La bara è ora attesa nella piazza di Misilmeri e le esequie all'interno della chiesa sono terminate. Sulle scale della chiesa sono stati portati alcuni palloncini bianchi. La rettrice dell'Università di Messina, che Sara Campanella frequentava, ha voluto leggere le email scritte dalla studentessa al professore per la tesi di laurea. Sono state lette in piazza anche lettere di ricordo da amici e familiari della 22enne. Tra queste, anche il ricordo del fratello. Dalla piazza il grido della folla, tra applausi e musica: "Sara vive".

La bara bianca ha lasciato la chiesa e tanti palloncini bianchi sono stati lanciati in cielo. Adesso l'ultimo viaggio verso il cimitero.

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