“Vita rubata troppo presto”, l’arcivescovo ai funerali di Roberta Siragusa
Sono iniziati nella chiesa Santissima Annunziata di Caccamo, i funerali di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni trovata cadavere in un burrone in località Monte San Calogero (Palermo) la mattina del 24 gennaio. La cerimonia è officiata dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che nei giorni scorsi ha celebrato anche i funerali della piccola Antonella Sicomero, la bimba morta a 10 annia Palermo. "Vita rubata troppo presto – ha detto – dolore indicibile".
"Basta femminicidio. Basta violenza sulle donne". Lo ha detto il sindaco di Caccamo, Nicasio di Cola. "Desidero parlati dal profondo del mio cuore. Non posso non nasconderti la mia rabbia lo sgomento lo sgomento per la triste e immaginabile tragedia che sia sottratto così prematuramente e crudelmente alla vita – ha aggiunto – Quella maledetta notte del 24 gennaio ha cambiato la vita dell'intera comunità ha segnato per sempre i cuori della nostra città. Un evento tragico inimmaginabile, inaccettabile ha sconvolto le coscienze di tutti noi e lascerà un ricordo indelebile nella nostra memoria. Amavi la vita che volevi vivere intensamente attimo per attimo".
"I tuoi sogni ti portavano a immaginare un'esistenza basata sul lavoro, sulla gioia e ti proiettavano con fiducia nel cuore che volevi conquistarti. Ma – ha continuato il sindaco – un crudele destino ho spezzato la tua giovane vita insieme ai tuoi sogni, ai tuoi progetti, alle tue speranze e ti ha sottratto all'affetto dei tuoi genitori Iana e Filippo, di tuo fratello Dario, dei tuoi familiari e dei tuoi amici e di tutti coloro che ti volevano bene", ha osservato. E ha poi sottolineato "abbiamo fiducia nella giustizia e giustizia chiediamo per te. Una cosa è certa il tuo sacrificio non sarà dimenticato. Ti prometto che renderemo sempre vivo e costante il tuo ricordo oggi non è un addio. Ciao Roberta da oggi potrai danzare nel cielo insieme agli angeli del paradiso".
L'autopsia non chiarisce la causa della morte
Il corpo è stato dissequestrato dall'autorità giudiziaria subito dopo l'autopsia, che però non ha chiarito le cause della morte. "Dall'esame autoptico – ha affermato Manfredi Rubino, il consulente nominato dagli avvocati che assistono la famiglia Siragusa – sono emerse gravi ustioni a livello del tronco, del viso e degli arti superiori e una parte degli arti inferiori. Non è ancora sufficiente per stabilire le cause della morte. La lingua protrusa può presentarsi nei casi di strangolamento, ma non è il caso in specie".
Il dietro front degli avvocati
Resta in carcere con l'accusa di omicidio volontario, Pietro Morreale, il fidanzato di Roberta che domenica 24 gennaio ha fatto ritrovare il corpo della ragazza nel dirupo alla periferia di Caccamo. Nei giorni scorsi i legali lo avevano assistito dal giorno della presentazione in caserma hanno rinunciato al mandato. Dopo il dietro front di Giuseppe Di Cesare, ha rimesso il mandato anche l'avvocato Raffaele Bonsignore. Al momento il 19enne è difeso dall'avvocato Gaetano Giunta, del Foro di Catania. Secondo la ricostruzione del Gip che ha convalidato il fermo, Morreale avrebbe assassinato Roberta e poi, verosimilmente con l'aiuto di uno o più complici, avrebbe occultato il corpo e le prove del delitto.