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Oggi i funerali di Giacomo Gobbato a Jesolo, Zaia: “Il suo altruismo non sarà dimenticato”

Le esequie di Giacomo Gobbato, il 26enne di Mestre ucciso venerdì 20 settembre a coltellate da un rapinatore mentre tentava di difendere una donna, si tengono nel pomeriggio di lunedì 30 settembre nella chiesa dei Santi Liberale e Mauro, mentre è lutto cittadino nel Comune del litorale e a Venezia.
A cura di Giovanni Turi
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Giacomo Gobbato
Giacomo Gobbato

È il giorno dell'ultimo saluto a Giacomo Gobbato, il 26enne di Mestre ucciso venerdì 20 settembre a coltellate da un rapinatore mentre tentava di difendere una donna. Dopo il corteo di sabato 28 settembre in sua memoria che ha coinvolto migliaia di persone per le strade della città, nel pomeriggio di oggi parenti, amici e conoscenti partecipano al funerale nella chiesa dei Santi Liberale e Mauro in piazza Milano a Jesolo.

Un luogo dove il ragazzo era cresciuto prima di trasferirsi a Marghera. È prevista una grande affluenza. Indetta giornata di lutto cittadino nel Comune di Venezia e in quello di Jesolo.

Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, "dopo lo sdegno, lo sgomento, il dolore per il suo assassinio, oggi, nel giorno dei funerali di Gobbato, è il momento dell'abbraccio, del ricordo, di un addio che non è tale, perché il suo gesto di altruismo non potrà mai essere dimenticato".

Continua Zaia nel suo post di vicinanza e cordoglio sui social: "Era una giovane vita che è stata stroncata da un gesto criminale, che mi auguro sarà punito come merita. Oggi è il simbolo di quel senso civico che dovrebbe permeare l'intera società, spingendo tutti noi a non girare mai la testa dall'altra parte. Lui non l'ha fatto e ci ha dato una grande lezione".

Ancora sono impresse le immagini della manifestazione di sabato, dove "oltre 10.000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città", ha detto il centro sociale Rivolta, dove Gobbato era attivista. Il giovane era conosciuto anche per le sue attività di tatuatore (in uno studio di Vicenza) e di musicista.

Tra i partecipanti alla manifestazione c'è stata anche la madre di Giacomo: "A un’amica che mi ha chiesto come faccio a sopportare questo dolore – è intervenuta -, ho detto che ognuna delle persone che è qua ha un pezzettino del mio dolore ed è il modo in cui riesco a sorridere ancora pensando a mio figlio".

La procura ha concesso il nulla osta alla sepoltura dopo l'autopsia, da cui è emerso che il ragazzo è stato ucciso da un solo fendente che l'ha colpito all'addome. Fermato un giovane di origine straniera come autore dell'episodio.

Era rimasto gravemente ferito anche l'amico, Sebastiano Bergamaschi, che era con Giacomo venerdì notte. "Quello che è successo – ha raccontato a Fanpage.it – è purtroppo per noi la dimostrazione più concreta ed evidente del fatto che le rivendicazioni che portiamo avanti da anni siano sempre più urgenti e necessarie. Se dal dolore generiamo odio vuol dire che non abbiamo capito nulla. Il nostro messaggio è una risposta che avrebbe sventato questa vicenda, avrebbe potuto far sì che Giacomo non morisse".

Anche il fratello di Giacomo, Tommaso, ha sottolineato che il corteo "deve smuovere le coscienze. È stata una manifestazione senza precedenti, è tempo di un cambiamento".

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