Odio social contro la nonna di Giulia Cecchettin: “Ha presentato il suo libro prima dei funerali”
Odio social contro la nonna di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta l'11 novembre scorso. Al centro delle accuse contro la signora Carla Gatto, che da ore stanno inondando i social, la presentazione del libro, che la donna aveva scritto in precedenza ,e una intervista rilasciata durante lo stesso evento in cui si è sforzata di apparire sorridente alle telecamere.
"Come si fa a presentare un libro mentre praticamente stanno eseguendo l'autopsia della nipote barbaramente uccisa?" è questo in sostanza il tono delle migliaia di messaggi che negli ultimi giorni hanno inondato le piattaforme social, prendendo di mira la nonna di Giulia. Alla 75enne viene contestata la scelta di aver deciso di presentare comunque un libro durante il lutto di famiglia e prima ancora dei funerali della giovane che si terranno 5 dicembre a Padova.
"Ma è mai possibile che la famiglia di Giulia dovrebbe dire quello che volete voi, reagire alla morte come volete voi, lavorare come volete voi? È una loro tragedia e reagiscono come vogliono loro per non precipitare nell'abisso della loro disperazione" hanno ricordato però altri utenti social, chiedendo di smetterla di attaccare la famiglia di Giulia.
In realtà quello del libro della nonna era un appuntamento già programmato in precedenza in occasione della giornata contro la violenza contro le donne. Del resto la 75enne è sempre stata un’attivista contro la violenza di genere e lo stesso libro parla di una giovane donna che scappa dalla famiglia di origine e superando vari ostacoli raggiunge la libertà e quello che desidera.
Come ha spiegato la stessa Carla Gatto, pittrice e poetessa, lo ha scritto in epoca covid. "Ho pensato questo romanzo a 11 anni, poi è venuta la pittura, la poesia. Con il Covid, infine, ho scritto di getto. Tirando fuori il mio potenziale. Chi si sarebbe mai immaginata una cosa del genere proprio a casa nostra?" ha dichiarato a "Rovigo in diretta" la 75enne.
"Giulia era felice, amava il disegno, le piacevano i fumetti. Io sono una nonna lontana, vivevo a 50 chilometri. Ma quando ci vedevamo mi raccontava che aveva iniziato questo corso di disegno, che era contente della laurea in Ingegneria biomedica, era pronta" ha rivelato ancora nell'intervista, aggiungendo: "Invece Giulia ora è di tutti. È il simbolo della violenza contro le donne. Accettiamo anche questo, non possiamo rinunciare a una cosa del genere. Purtroppo è successo. Non doveva succedere”.