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Ocean Viking salva 120 persone in due operazioni: dall’inizio dell’anno 886 vittime nel Mediterraneo

La nave Ocean Viking ha salvato 120 persone in due diverse operazioni di soccorso. La nave Humanity 1 ha sbarcato 178 persone a Bari: per raggiungere il porto assegnato sono stati necessari 4 giorni di navigazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave Ocean Viking ha soccorso questa mattina 93 persone, tra cui 4 donne e 3 bambini, da una barca di legno sovraffollata a due livelli.

Durante il soccorso, spiega la ong Sos Mediterranee, due gommoni non identificati sono arrivati sulla scena: due uomini col volto coperto si sono imbarcati sulla barca coi sopravvissuti ancora a bordo, facendo scoppiare il panico tra i naufraghi. Diverse persone si sono gettate in acqua e 15 sono state recuperate dall'equipaggio di Ocean Viking. Gli uomini a volto coperto e i gommoni sono poi ripartiti, trainando la barca vuota, ha raccontato l'Ong.

Tutti i 93 naufraghi sono poi saliti sulla Ocean Viking. Uno di loro è collassato sul ponte al suo arrivo a bordo della Ocean Viking per stress e ipotermia. Poco dopo, il velivolo Seabird di Sea Watch ha avvistato un altro barchino di legno in pericolo. Ocean Viking ha soccorso altri 27 naufraghi "dopo aver ricevuto il via libera da una pattuglia libica sul posto e che non ha interferito nelle operazioni di soccorso". Adesso a bordo della nave umanitaria ci sono complessivamente 120 migranti.

Humanity 1 sbarca a Bari

È arrivata questa mattina nel porto di Bari la nave Humanity One con a bordo 178 migranti recuperati in diverse operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo nei giorni scorsi. Secondo quanto è stato raccontato dal personale a bordo della nave, i migranti hanno raccontato di aver trascorso un lungo periodo di detenzione in centri di detenzione della Libia, e parecchi di loro avrebbero subito anche torture. I migranti provengono tra gli altri da Eritrea, Etiopia, Egitto e Sudan.

Dopo essere stati recuperati dalla nave Ong il gruppo di migranti, di cui fanno parte anche 40 donne, alcune delle quali incinte, e una settantina di minori, tra cui bambini e neonati, molti dei quali non accompagnati, sono stati costretti ad altri 4 giorni di navigazione, per raggiungere il porto assegnato dalle autorità.

Durante la traversata verso Bari sono state necessarie anche due evacuazioni di emergenza: i migranti salvati inizialmente erano 291, poi 100 sono stati fatti sbarcare a Lampedusa, uno a Siracusa (un minore con febbre alta e difficoltà respiratorie). Infine i restanti 178 sono arrivati questa mattina nel capoluogo pugliese.

"Erano su tre gommoni fatiscenti, super affollati, con persone a bordo senza nessuna dotazione di salvataggio – ha detto Viviana Di Bartolo, ricercatrice di soccorso a bordo -. Le persone che salviamo vengono da un passato traumatico, hanno trascorso diversi mesi o anche anni in Libia, nelle prigioni, dove ci raccontano di episodi di tortura, di violenza".

Per questo "Le persone e i ragazzi sono estremamente vulnerabili e hanno bisogno di sbarcare immediatamente dopo essere state soccorse nel Mediterraneo" "allungare i tempi di sbarco dopo un soccorso sicuramente non fa altro che andare a peggiorare una situazione che è già abbastanza al limite dello stress". A Di Bartolo hanno raccontato "che per loro questo era il loro nuovo compleanno perché è l'inizio per loro di una nuova vita. Finalmente non ritorneranno più nelle prigioni libiche. Molto di loro hanno subito dei traumi importanti: a bordo abbiamo il mental healt che si occupa anche di seguirli dal punto di vista psicologico. Quindi per loro è un momento di rinascita, un passaggio importante e adesso questo sbarco a Bari sarà un ennesimo step, un nuovo inizio".

Nel periodo estivo sono ripresi gli arrivi numerosi: "La zona del Mediterraneo è una zona altamente critica – ha concluso -. Le partenze non si sono mai concluse, ma il bel tempo, le condizioni metereologiche favorevoli sicuramente aiutano l'aumentare delle partenze e quindi fino ad ora possiamo dire che sono aumentate le chiamate di soccorso nel Mediterraneo". 

Nel Mediterraneo 877 vittime dall'inizio del 2024

È di 399 morti e 487 dispersi, per un totale di 886 vittime, il bilancio della traversata dei migranti del Mediterraneo centrale, che include sia Tunisia che Libia, dal primo gennaio al 6 luglio 2024. Lo riferisce oggi l'ufficio in Libia dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) in un aggiornamento pubblicato sui propri canali social.

Nella settimana dal 30 giugno al 6 luglio sono stati intercettati e riportati in Libia 598 migranti in Tripolitania, la regione della Libia occidentale, in particolare a Zawiya e a Tripoli. L'Oim riferisce che, dall'inizio dell'anno, sono stati riportati in Libia 9.578 migranti di cui 8.480 uomini, 641 donne, 31 minori e 136 persone per cui non sono disponibili dati di genere.

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