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Ocean Viking, i 157 migranti a bordo possono sbarcare in Sicilia

Dopo quattro giorni in mare e dopo che una donna incinta è stata fatta evacuare, i migranti a bordo della nave di Sos Mediterranee possono sbarcare in Sicilia.
A cura di Giacomo Andreoli
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I 157 migranti a bordo della Ocean Viking ora hanno un porto sicuro: Augusta, in Sicilia. Arriveranno lì, dopo aver atteso alcuni giorni in mare e dopo che è stata evacuata una donna incinta, che sembrava dovesse partorire da un momento all'altro. Per questo è stata portata con l'elicottero all'ospedale Cannizzaro, a Catania.

La prima operazione di salvataggio è avvenuta il 24 marzo, a largo delle coste della Libia. In quell'occasione sono state salvate 30 persone che si trovavano su un barcone travolto dalle alte onde. Il secondo recupero è del 25 marzo. In quel caso sono state tratte in salvo 128 persone, tra cui molti bambini e donne, ma anche due cadaveri. Solo uno dei due è stato recuperato e in generale ci sono volute ben 5 ore prima di poter far salire tutti a bordo. Stavolta, quindi, c'è voluto meno tempo del passato per far sbarcare i migranti salvati.

Sulla nave sono presenti anche i team di Sos Mediterranee e Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che hanno raccolto i racconti delle violenze subite dai migranti in Libia. Un giovane, in particolare, ha raccontato la storia di una sua profonda cicatrice. "Qui è dove mi hanno tagliato con un coltello- ha detto- non c'è legge in Libia, nessuno governo: ecco perché tutti hanno una pistola. Un giorno due ragazzi mi hanno aggredito, volevano il mio telefono, i miei soldi".

Un ragazzo minorenne e non accompagnato, che viene dalla Guinea, ha invece spiegato di essere stato "buttato fuori insieme agli altri alle due del mattino e non vedevamo com'era il mare: era così agitato, eravamo in pericolo, davvero in pericolo. Se avessi saputo quanto è pericoloso il Mediterraneo non sarei venuto". L'assegnazione del porto sicuro arriva dopo l'ennesima richiesta arrivata ieri dal team della nave umanitaria tramite i social. "Indeboliti dal mal di mare e dalle ferite fisiche ed emotive della loro orribile esperienza di angoscia in mare– scrive ora Sos Mediterranee su Twitter- tutti hanno bisogno di poter iniziare la loro guarigione a terra".

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