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News su migranti e sbarchi in Italia

Ocean Viking e Geo Barents salvano 440 migranti: tra loro anche 9 neonati. Altre 38 persone in pericolo

Mentre si moltiplicano nel Mediterraneo le richieste di aiuto da parte di migranti in pericolo, diminuisce la presenza di navi da soccorso in grado di intervenire tempestivamente.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ci sono sempre più richieste di aiuto nel Mediterraneo, e sempre meno navi in grado di raggiungere i barchini in distress. Il team della Ocean Viking, nave della ong SOS Méditerranée, ha salvato oggi 272 migranti da tre imbarcazioni sovraffollate in difficoltà nella zona search and rescue libica. Tra loro ci sono persone di 23 nazionalità, 32 minori non accompagnati, 9 neonati e 5 persone con disabilità. Sono in corso gli esami medici a bordo.

Non è l'unico salvataggio effettuato oggi da una Ong. La Geo Barents di Msf ha dato infatti conto di un'altra operazione, che si è conclusa questa sera con l'assegnazione del porto di Brindisi: la nave di Medici Senza Frontiere ha infatti soccorso 168 persone nel corso di due operazioni di salvataggio, anche queste in zona Sar libica. Il 65% di loro, secondo quanto fa sapere l'Ong, sono minori non accompagnati. Le autorità italiane hanno assegnato alla nave il porto pugliese per sbarcare i naufraghi.

Mentre altre tre navi da soccorso sono state bloccate nei giorni scorsi per via del decreto Piantedosi, e sono state sottoposte a  fermo amministrativo, si moltiplicano le segnalazioni di gommoni che tentano di attraversare la rotta più pericolosa del mondo: nel giro di 48 ore le autorità italiane hanno sequestrato la nave veloce di Sea Watch, Aurora, la Open Arms e la Sea Eye 4, ‘colpevoli' solo di aver compiuto più di un soccorso in mare.

"Dicevano di voler bloccare le partenze e invece sanno bloccare solo le navi di soccorso, rendendo ancora più pericoloso il viaggio di chi fugge", ha scritto in un tweet della ong tedesca Sea Watch.

Ci sarebbe poi un'imbarcazione con a bordo 38 persone in pericolo nelle vicinanze di Lampedusa. Lo ha fatto sapere sui social Alarm Phone, sostenendo di aver perso il contatto con l'imbarcazione diverse ore fa. "Ci hanno chiamato nel panico – ha spiegato il call center per i migranti -, si trovavano a circa 30 chilometri a sud dell'isola e la loro imbarcazione aveva smesso di funzionare".

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