#occupyscampia fa flop: le voci dalla piazza anticamorra deserta [VIDEO]
#OccupyScampia fa flop: lo Zuccotti Park all'ombra delle Vele rimane vuoto, pioggia e neve bloccano la rivoluzione contro il presunto coprifuoco della camorra mentre uno stuolo di polemiche incrociate accusano l'organizzazione di aver messo su una passerella mediatica senza interpellare le associazioni che da decine di anni si occupano dei difficili quartieri a nord di Napoli. La protesta era nata su Twitter a opera della deputata del Partito Democratico, Pina Picierno, dopo che Il Mattino aveva pubblicato la notizia di intimidazioni da parte dei nuovi Ras del quartiere ai danni di commercianti e residenti.
Piazza Giovanni Paolo II è rimasta vuota, battuta da una pioggia incessante e “occupata” soltanto dai numerosi giornalisti accorsi per immortalare l'evento mancato. Le intenzioni erano delle migliori, ma da subito le associazioni operanti a Scampia hanno denunciato la mancanza di un dialogo diretto con chi stava organizzando #occupyscampia. Dopo alcuni incontri nella sede del Gridas e del centro Mammut, sembrava che lo strappo fosse ricucito, ma in piazza il movimento che doveva piantare le tende non si è palesato. Lo stesso “coprifuoco” denunciato da Il Mattino viene negato dai residenti, anche se il coordinatore della DDA di Napoli –Federico Cafiero De Raho, artefice dell'arresto dei boss casalesi Iovine e Zagaria- ammette che in alcune zone di Scampia sia da sempre in atto una sorta di coprifuoco combattuto dalle forze dell'ordine che ogni giorno smontano le barriere erette dai clan per agevolare lo spaccio di droga.
In piazza non ci sono i membri di #occupyscampia, ma nemmeno gli abitanti di Scampia. Molti di loro hanno protestato vivacemente contro organizzatori e giornalisti, denunciando che la deputata Picierno non si sia mai interessata alla vita del quartiere a nord di Napoli. Mirella Pignataro, coordinatrice del Gridas, afferma che il coprifuoco non c'è stato nella “167” nemmeno durante i mesi sanguinosi della faida tra il clan Di Lauro e gli scissionisti “spagnoli” guidati dal Clan Amato – Pagano: “La gente non esce di casa perché il quartiere è costruito male, senza punti di ritrovo o di socializzazione” denuncia Mirella.
Una trovata “mediatica” e una mossa del PD in vista di future campagne elettorali? Ne dubitiamo, visto la spontaneità con cui si sono attivati diversi gruppi su Twitter dopo che la Picierno ha lanciato l'hashtag #occupyscampia. La proposta -concordata con le associazioni del territorio come il Gridas, (R)esistenza e il centro Mammut- era di passare dall'occupazione “simbolica” al motto “occupiamoci di Scampia” dando sostegno alle attività che sono già in corso e che salvano dalla delinquenza tanti minori a rischio seguiti da operatori sociali volontari oppure malpagati. Un'occasione sprecata di parlare, una volta tanto, di quello che di buono viene fatto in una periferia difficile e troppo spesso dimenticata.
Foto: eropelad via Flickr