Obbligo vaccinale a over 50 basato su compromesso politico e non su epidemiologia: lo dice Guido Rasi
L'obbligo di vaccinazione anti Covid per gli over 50 è più basato "su un compromesso politico che sui numeri epidemiologici". A dichiararlo è Guido Rasi, microbiologo, ex direttore Ema e consulente del commissario straordinario per l'emergenza Covid in Italia, il generale Figliuolo, che ha commentato così questa mattina ad Agorà su Rai 3 le novità contenute nel nuovo decreto Covid, che prevede la vaccinazione obbligatoria per gli over 50. Secondo l'esperto, "l'obbligo a questo punto o si fa o non si fa. Non capisco come il virus discrimini tra uno che ha 49 anni e mezzo e uno che ne ha 50".
Rasi anche sottolineato che al momento "tutti gli scenari sono possibili, ciò che è reale è che i numeri dei contagi, dopo i 200mila casi di ieri, possono salire ancora e sono già ampiamente sottostimati per il problema della bassa resa dei test antigenici, che erano stati calibrati su altri tipi di varianti e che con Omicron mostrano tutta la loro debolezza. Si dice che questa sia una variante meno aggressiva ma servono conferme. Dobbiamo capire il profilo che del paziente che va in ospedale, se è stato infettato da Delta o Omicron, e poi capire chi va in terapia intensiva e chi muore. Servono test molecolari e sequenziamenti per capire la percentuale di casi Omicron e Delta".
Secondo il consulente del commissario straordinario, quello che serve al momento è una "forte riflessione sulle terapie domiciliari per preservare gli ospedali", per evitare che vadano sotto pressione. "Dobbiamo rapidamente convertirci a scenario Omicron. Siamo all'inizio della nuova ondata e siamo già in difficoltà. Per confermare Omicron l'unica soluzione per ora è il molecolare. I numeri saranno spaventosamente veloci e spaventosamente alti. Quindi si tratta di un'onda d'urto che va gestita in maniera un po' diversa".