Nuovo spesometro contro l’evasione: comunicazione all’Agenzia delle Entrate ogni 3 mesi
Lo spesometro, lo strumento obbligatorio dal 2010 per la comunicazione dei dati delle fatture, ai fini iva, ha subito delle variazioni. Le comunicazioni ora andranno fatte solo in via telematica e sono interessati tutti i soggetti passivi iva, ad esclusione dei soggetti che si avvalgono del regime speciale per i produttori agricoli situati nelle zone montane, le amministrazioni pubbliche e quelle autonome, le persone che rientrano nel regime dei minimi e forfettario. Lo scopo? ridurre l'evasione fiscale in Italia.
Cosa cambia
Con lo spesometro 2017 i dati delle fatture emesse o ricevute dovranno essere comunicate una volta ogni tre mesi e non più una volta all'anno. Nell'articolo 4 del decreto fiscale della legge di Bilancio 2017 è stabilito che la comunicazione all'Agenzia delle Entrate deve avvenire entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo a ogni trimestre, attraverso l'apposito modello comunicazione periodica iva 2017. Solo per quest'anno per inviare la comunicazione iva fatture 2017, i contribuenti dovranno rispettare la scadenza del 28 settembre, e del 28 febbraio 2018 per il secondo semestre. Il ministero dell'economia e delle finanze ha confermato la proroga: l'invio inizialmente era previsto per il 18 settembre. Lo slittamento è stato richiesto dagli operatori del settore, che si troveranno per la prima volta a fare i conti con la misura introdotta dal decreto legge 193 del 2016. La comunicazione deve contenere i dati identificativi dei soggetti con i quali si sono svolte le operazioni, la data e il numero delle fatture, la base imponibile, l'aliquota applicata, l'imposta, il tipo di operazione.
Quali sono le sanzioni previste
Per i contribuenti che omettono la comunicazione trimestrale iva, o la trasmettono in modo incompleto vanno da un minimo di 2 euro a fattura a un massimo di 1000 euro a trimestre. È possibile però integrare o correggere la comunicazione delle fatture emesse entro 15 giorni del mese successivo alla scadenza fissata per l'adempimento. in questo caso la sanzione viene ridotta della metà, e può arrivare a un massimo di 500 euro.