Nuoro, matrimoni fittizi e prostituzione: un cliente aveva “ordinato” anche una bambina
C’era l’intenzione di far venire una bambina con meno di quattordici anni dal Marocco per farla prostituire nel nostro Paese e sopratutto per costringerla a soddisfare le richieste di un cliente italiano. È quanto emerso dall’inchiesta che nelle ultime ore ha portato la polizia di Nuoro a eseguire tre misure cautelari nei confronti di tre cittadini marocchini, due donne e un uomo, da tempo residenti in Sardegna. Le indagini hanno accertato che si trattava di una vera e propria organizzazione criminale operante nel territorio di Siniscola, nella costa orientale dell'isola, con finalità di organizzare matrimoni fittizi tra cittadini italiani e donne straniere anche loro di origini marocchine. Donne che in questo modo avrebbero ottenuto la cittadinanza italiana e, una volta entrate nel territorio italiano, avrebbero iniziato a prostituirsi. L’indagine è scattata dopo la denuncia sporta da una lontana parente di una delle giovani fatte arrivare in Italia e avviate alla prostituzione.
Rabbia e indignazione a Siniscola – Gli arrestati individuavano italiani disposti in cambio di somme di denaro e di favori sessuali a recarsi in Marocco per sposarsi e poi permettere alle spose di arrivare nel nostro Paese e a quel punto avviarle alla prostituzione per una ristretta cerchia di anziani clienti italiani. Nel corso dell’attività è appunto emersa anche l’intenzione di far giungere in Italia minori di quattordici anni per soddisfare desideri sessuali di alcuni clienti. Una circostanza che fa discutere la comunità di Siniscola: tra cittadini arrabbiati, disgustati e indignati per la “richiesta” da parte di qualcuno che avrebbe voluto far arrivare una bambina in Italia per fare sesso c’è anche chi appare incredulo. “Sono meravigliato, conosco bene il paese e questa è veramente una cosa che non riesco a capire. Il paese è indignato”, ha commentato un residente ai microfoni di una emittente.