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Novara, trovato in una casa il corpo del giornalista Pier Attilio Trivulzio: era morto da 7 mesi

Il cadavere di Pier Attilio Trivulzio, cronista milanese di 83 anni in pensione, è stato trovato in una casa del quartiere di Sant’Agabio, a Novara.
A cura di Davide Falcioni
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Il cadavere di Pier Attilio Trivulzio, cronista milanese di 83 anni in pensione, è stato trovato in una casa del quartiere di Sant’Agabio, a Novara. Lo rende noto il Corriere della Sera. Il corpo, ormai mummificato, era sul pavimento da almeno sette mesi. La morte, avvenuta per cause naturali, stando a una prima ricostruzione risalirebbe addirittura al mese di agosto. Dalla scorsa estate, quindi, nessuno si era accorto della sparizione di Trivulzio, che non aveva figli o parenti prossimi e si era trasferito a Novara solo dopo la pensione.

A dare l’allarme è stato un altro giornalista lombardo, Marco Pirola, che non avendo sue notizie da tempo ha avvertito le forze dell’ordine e pubblicato un post sui social per segnalarne la sparizione, senza tuttavia ottenere alcuna risposta. Trivulzio, classe 1940, conosciuto da tutti come “Pat”, era un grande appassionato di auto e aveva un passato da pilota: aveva collaborato in passato con L’Espresso, La Notte, Il Giorno e l’Ansa, occupandosi soprattutto di motori.

“Se ne è andato come aveva sempre vissuto. Un fantasma. Solo. Come del resto lo era stata la sua esistenza che per anni ha incrociato la mia. Me lo aspettavo. Ce lo aspettavamo. Però fa male”, ha scritto Pirola su Facebook raccontando che l’ex collega era "sempre alla ricerca disperata di soldi. A volte dormiva sulle panchine di un parco pubblico o alla stazione. ‘Per essere sulla notizia' sussurrava arrossendo un poco perché noi e lui sapevamo quale fosse la verità che non voleva dire. Lui molto più anziano di tutti era stato adottato dalla redazione, dall’editore e pure dal sottoscritto. Un giorno, già vecchio, si era presentato nel mio ufficio con un sacchetto di plastica. ‘C’è dentro tutto quello che mi è rimasto della vita'. Non scherzava. Era disperato ma manteneva una dignità assoluta".

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