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Norman Atlantic, tre condanne per l’incendio della nave che causò 31 morti

Il Tribunale di Bari ha condannato tre dei 32 imputati al termine del processo per il naufragio del traghetto Norman Atlantic, avvenuto la notte tra il 27 e il 28 dicembre del 2014.
A cura di Davide Falcioni
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Il Tribunale di Bari ha condannato tre dei 32 imputati al termine del processo per il naufragio del traghetto Norman Atlantic. I giudici hanno inflitto una pena a sei anni di reclusione per il comandante della nave Argilio Giacomazzi, 5 anni e 4 mesi per il primo ufficiale di macchina, Gianluca Assante, tre anni per il membro dell'equipaggio Francesco Nardulli.

Il naufragio avvenne al largo delle coste albanesi nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre 2014 e causò la morte di 31 persone ed il ferimento di 64 passeggeri. Il pubblico ministero aveva chiesto 23 condanne (tra i nove anni e tre mesi di reclusione) ed un'assoluzione. Disposte assoluzioni e la prescrizione per alcuni reati.

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La storia del Norman Atlantic

La notte del 28 dicembre 2014 il traghetto Norman Atlantic era salpato da poche ore con rotta Ancona quando fu avvolto dalle fiamme mentre si trovava nelle acque tra l’isola greca di Corfù e le coste albanesi. Le dimensioni del rogo furono enormi e non bastarono i mezzi disponibili in quell’area sia della Guardia costiera ellenica che delle autorità marittime albanesi nel porto di Valona. Brindisi, con i suoi rimorchiatori e le unità navali della Marina, divenne il fulcro delle operazioni di spegnimento e di salvataggio di passeggeri ed equipaggio in condizioni meteomarine estremamente complesse, con il concorso decisivo anche dei mezzi della Guardia Costiera di Otranto, e degli elicotteri della Marina e dell’Aeronautica partiti dalle basi della Puglia centro-meridionale. Grazie a ciò, il numero delle vittime e dei dispersi fu limitato.

Il relitto del traghetto, ancora con focolai di incendi nei ponti dove erano stipati Tir ed auto, venne trainato nel porto di Brindisi il 2 gennaio dai rimorchiatori dell’impresa Barretta, e ormeggiato alla banchina di Costa Morena Est dove rimase sino alla tarda serata del successivo 13 gennaio, quando alle 22 iniziò il rimorchio verso il porto di Bari. Nel 2019 la nave è stata trainata in Turchia per la demolizione definitiva.

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