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“Non toccare il suo ragazzo”, 13enne pestata in strada da tre bulle: calci e pugni per un amore conteso

Tre 14enni di origine romena, moldava e marocchina, tutte residenti a Padova, sono state denunciate per lesioni aggravate e diffusioni di immagini violente dopo quanto avvenuto mercoledì mattina. Avrebbe voluto difendere l’onore di una loro amica, che però non sapeva nulla di quel pestaggio.
A cura di Biagio Chiariello
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Ci sarebbe un ragazzo conteso alla base delle motivazioni che, nel pomeriggio di mercoledì 24 gennaio, hanno portato alla violenta aggressione di una 13enne in strada a Padova: la ragazzina è stata è colpita con schiaffi e calci da due ex compagne di scuola che l'aspettavano all'esterno dell'istituto che frequenta. Tutta la scena è stata ripresa con uno smartphone da una terza persona (sempre una giovanissima) e poi fatta circolare su Whatsapp fino a diventare virale sui social.

Le tre bulle sono state tutte denunciate e segnalate al Tribunale dei Minori per lesioni aggravate e diffusioni di immagini violente dopo la denuncia sporta dai genitori della vittima. Si tratta di tre 14enni di origine romena, moldava e marocchina, tutte residenti a Padova.

Le tre avrebbero deciso di dare una lezione alla 13enne perché da qualche tempo aveva cominciato a frequentare un ragazzo che era già stato fidanzato con una loro amica. Il pestaggio sarebbe un modo per difendere l’onore della giovane, che però pare però non sapesse nulla della loro missione punitiva.  La ragazza avrebbe infatti detto che quella frequentazione non le cagionava alcune problema. Eppure, per cause che ora sono al vaglio di chi indaga, le sue tre amiche avrebbero deciso comunque di colpire la vittima.

Prima insultata, poi schiaffeggiata dalle due ragazzine di un anno più grandi di lei. Una volta caduta a terra, colpita anche con un calcio e un pugno. A ciò si è aggiunta l'umiliazione del video finito su decine e decine di telefonini di suoi conoscenti e anche parenti.

Sul caso procede la procura del Tribunale per i minorenni di Venezia. Ora le tre baby bulle saranno sentite dagli inquirenti, così anche la 13enne. Colloqui che dovranno avvenire in forma protetta, con la presenza di psicologi e operatori dei servizi sociali. Nel frattempo i dirigenti delle scuole frequentate dalle ragazzine protagoniste del pestaggio sono stati contattati per l’organizzazione di incontri con gli studenti: obiettivo è spiegare il valore del rispetto del prossimo oltre che delle conseguenze alle quali si va incontro con condotte deprecabili, come per l'episodio di mercoledì.

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