Non sopporta più la convivenza familiare, si autodenuncia ai carabinieri per una rapina

I reati che restano senza colpevoli sono sempre tanti sopratutto in Italia, spesso, nonostante indagini serrate non sempre si riesce a scoprire i colpevoli e, quando ciò avviene, non è facile far confessare il reato, perché come suggerisce qualcuno è sempre meglio negare, anche di fronte all’evidenza. I Carabinieri di Napoli per questa volta, invece, sono stati fortunati, il responsabile di una rapina si è presentato spontaneamente in caserma autodenunciandosi, senza bisogno di pressioni e fornendo lui stesso le prove di quanto avvenuto.
La storia ha avuto inizio in un’abitazione di San Giovanni a Teduccio, dove i carabinieri si erano diretti dopo essere stati chiamati dai vicini di una famiglia che stava litigando violentemente. Le forze dell’ordine hanno trovato una madre e un figlio che discutevano animatamente per motivi di denaro, la lite tra la madre e il figlio è continuata anche dopo l’arrivo dei carabinieri. Le forze dell’ordine a quel punto hanno dovuto portare tutti in caserma, ed è qui che ha inizio la parte più singolare della storia. Nella stazione dei carabinieri, successivamente, è arrivato un altro figlio della signora, un giovane di 22 anni che, dopo un po’ di tempo, durante il quale gli uomini dell’arma hanno cercato di riportare la calma tra i litiganti, ha chiesto un colloquio privato.
Il fatto ha sicuramente destato curiosità tra i carabinieri, che sono sembrati ancora più increduli quando il giovane ha confessato di aver rapinato una banca, sottolineando che la decisione di parlare era dovuta all’esasperazione per le liti familiari e che avrebbe preferito vivere in carcere che in una famiglia dove le liti continue lo avevano stressato. L’uomo non ha mancato di raccontare la vicenda con dovizia di particolari, la rapina è avvenuta il 29 luglio a mezzogiorno, nella filiale del Monte dei Paschi di Siena di Formello, in provincia di Roma, e ha fruttato 116.000 euro. L’uomo era armato di taglierino e ha condotto la rapina insieme ad altre due persone.
Una confessione che, quindi, non è avvenuta perché l’uomo si è pentito di ciò che ha commesso, come di solito ci si aspetta, ma solo per comodità personale. Forse non è stato facile nemmeno per i carabinieri capire la preferenza del giovane per il carcere rispetto alla libertà, pur di non ritornare in famiglia. I militari dell’arma, increduli, si sono dovuti accertare che quanto confessato dal giovane fosse realtà; hanno visionato i filmati e le foto estratti dal sistema di video sorveglianza della banca, e scoperto che il racconto era reale. Solo a questo punto hanno potuto finalmente soddisfare il desiderio del 22enne, trasferendolo nel carcere di Poggioreale.