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Non solo straniere, il corso da colf fa gola anche alle italiane

Quello che fino a qualche tempo fa si presentava come un lavoro svolto quasi esclusivamente da donne straniere (tanto che sui moduli di iscrizione ai corsi un requisito è quello di conoscere la lingua italiana) ora, lo dimostrano il numero di richieste, viene preso d’assalto anche da giovani romane.
A cura di Susanna Picone
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Quello che fino a qualche tempo fa si presentava come un lavoro svolto quasi esclusivamente da donne straniere (tanto che sui moduli di iscrizione ai corsi un requisito è quello di conoscere la lingua italiana) ora, lo dimostrano il numero di richieste, viene preso d’assalto anche da giovani romane.

Ci sono dei lavori che, al di là della crisi e dei drammatici dati sulla disoccupazione, continuano a essere molti diffusi tanto che chi esce da corsi professionali dedicati difficilmente fa fatica a trovare una occupazione. Si tratta delle colf, le badanti, le assistenti familiari, quei mestieri che solitamente, in Italia, vengono svolti da donne straniere. Fino a poco tempo fa, infatti, difficilmente si trovava una persona qualificata di nazionalità italiana disposta a fare la badante. Ma ora, i dati del Centro Elis lo confermano, qualcosa è decisamente cambiato. E anche tantissime italiane sono pronte a iscriversi ai corsi professionali per imparare a svolgere il mestiere delle colf. Queste figure professionali sono infatti sempre più richieste così come è richiesta la competenza nel saper svolgere certi ruoli. Al Centro Elis, una struttura che opera a stretto contatto con le realtà imprenditoriali di Roma, vengono organizzati corsi che effettivamente sono pensati e rivolti soprattutto alle straniere.

Metà delle domande di iscrizione compilate da donne del Lazio – Sono pensati soprattutto per le straniere tanto che nei requisiti per poter accedere c’è scritto chiaramente, anche sul sito, che bisogna avere il permesso di soggiorno e, ancor più importante, bisogna conoscere la lingua italiana. La lingua madre, insomma, per metà delle donne che alla fine hanno fatto domanda. Donne che, infatti, sono residenti nel Lazio. Secondo quanto scrive il Messaggero è stato lo stesso portavoce del Centro Elis, Fortunato Perez, a spiegare che la richiesta di iscrizione delle italiane è stata per tutti inaspettata. Anche le giovani romane, insomma, stando al numero di iscrizioni ai corsi, sono pronte a imparare a gestire una famiglia, a “provare” il loro futuro lavoro in un appartamento appositamente allestito dagli organizzatori a Roma e necessario per simulare tutti gli ambienti domestici. Non aspettano altro, dunque, che vedersi inserite nella banca dati creata appositamente dal Centro e trovare così la loro occupazione.

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