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Non si trova un nuovo fegato: niente trapianto, bimba muore a 5 anni

Purtroppo all’Azienda ospedaliera di Padova non è arrivato l’organo per una piccola a cui era stata diagnosticata una forma molto grave di tumore al fegato appena un mese fa.
A cura di B. C.
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Non è stato possibile trovarle un fegato da trapiantare. E così una bimba di cinque anni, affetta da una grave e aggressiva forma di tumore del fegato diagnosticata appena un mese fa, è morta. Come scrive il Mattino di Padova, per lei l'Azienda ospedaliera del comune euganeo aveva lanciato un'emergenza nazionale, tanto che per tre giorni è stata la prima nella lista italiana, pronta a ricevere l’organo. Purtroppo a quell'appello non ha risposto nessuno e alla fine la piccola non ce l’ha fatta. Il  Centro di chirurgia epatobiliare e trapianti di fegato aveva tentato davvero il tutto per tutto, come evidenziato dal professor Umberto Cillo, che dirige la struttura. “A volte ci sono giorni in cui arrivano sei offerte di donazione d’organo e altri giorni in cui non ne arriva alcuna”, spiega Cillo, “questo fa capire quanto sia importante donare gli organi, può fare la differenza e salvare molte vite. Per eseguire trapianti di fegato a bambini si utilizza la tecnica dello split, ovvero si divide un fegato donato per dimensionarlo e destinarlo a due pazienti diversi. L’Italia è prima al mondo in questa tecnica perché c’è molta collaborazione tra i centri specializzati. Abbiamo varato un nuovo protocollo per lo split: quando c’è un donatore sotto i 50 anni, nel nostro Paese è diventato obbligatorio proporre questa modalità. La mortalità pediatrica è bassa, il caso della piccola paziente è raro e non ce lo aspettavamo. Siamo molto dispiaciuti” conclude il direttore dell’unità operativa.

C’è da dire che dall’inizio dell’anno l’équipe del Centro di Chirurgia epatobiliare e trapianto di fegato dell’Azienda Ospedaliera ha eseguito dieci trapianti. Addirittura 79 nel 2015. L’ultimo, lunedì mattina: una 35enne che versava in condizioni molto critiche ha ricevuto un fegato sano. Non è stata così fortunata la bimba di 5 anni. Il dottor Enrico Gringeri, uno dei chirurghi che l'aveva in cura, su Facebook ha pubblicato un messaggio carico di tristezza e amarezza per la storia della piccolina:

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