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Non si trova il timoniere della Concordia: per Schettino è lui che sbagliò

Si va verso la conclusione dell’inchiesta ma la Procura di Grosseto non riesce a trovare Jacob Rusli, timoniere che risulta tra gli indagati del naufragio al Giglio. Rusli vive a Giakarta ma non è raggiungibile.
A cura di Susanna Picone
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Si va verso la conclusione dell’inchiesta ma la Procura di Grosseto non riesce a trovare Jacob Rusli, timoniere che risulta tra gli indagati del naufragio al Giglio. Rusli vive a Giakarta ma non è raggiungibile.

Caccia all’indonesiano che avrebbe capito male un ordine del comandante Francesco Schettino finendo per sbagliare alcune manovre. Si tratta di Jacob Rusli Bin, il timoniere che appunto più volte è stato tirato in ballo da Schettino perché, forse per problemi di comprensione della lingua, interpretò male le parole del suo superiore nei momenti concitanti del naufragio della Costa Concordia sbagliando una virata a destra e qualche momento dopo una controvirata a sinistra. Il timoniere indonesiano dovrebbe trovarsi a Giakarta, capitale dell’Indonesia, e la procura di Grosseto ha dovuto coinvolgere l’Interpol per provare a rintracciarlo, per consegnargli un avviso di garanzia. Il timoniere di Schettino risulta, infatti, indagato dalla scorsa estate: è accusato di omicidio plurimo colposo e naufragio in concorso, gli stessi reati per cui viene accusato anche Francesco Schettino. Adesso, però, l’uomo sembra sparito.

Verso la conclusione delle indagini – Intanto è stato fatto sapere che le indagini sul naufragio del Giglio sono ormai concluse: gli inquirenti hanno finito di preparare l’atto che segna la fine dell’inchiesta. È stato ripercorso tutto l’evento dello scorso 13 gennaio, quando la nave Costa Concordia andò a urtare contro gli scogli dell’Isola del Giglio. Un naufragio per il quale sono morte 32 persone. Dall’avvenuta notifica di tutti gli avvisi ci saranno poi venti giorni di tempo a disposizione degli indagati per depositare le memorie difensive e per chiedere di essere ascoltati dai magistrati, poi la procura presenterà al giudice dell’udienza preliminare le richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione.

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