Non riceve stipendio da un anno, ma viene sfrattato dal fratello del titolare per morosità
Non prende lo stipendio dall'azienda per cui lavora da oltre un anno, ma al danno si è aggiunta anche una beffa decisamente fastidiosa: il fratello di uno dei titolari della stessa società lo ha sfrattato per morosità dall'appartamento dove vive. Per questo un uomo di nazionalità marocchina di 40 anni si è rivolto al tribunale di Torino, opponendosi a un provvedimento che avrebbe dovuto essere eseguito il 10 aprile.
Il quarantenne, assistito dall'avvocato Elena Alfero dello studio legale Alfero-Merletti, risiede in un appartamento in zona Campidoglio insieme alla moglie e ai due figli di 3 e 5 anni. L'azienda per cui lavora – una società di trasporti – gli è debitrice di ben 17 mila euro. L'alloggio in cui l'uomo vive è di proprietà del fratello di uno dei soci dell'azienda. Lo sfratto è arrivato per morosità. "Il mio assistito – replica l'avvocato Alfero – non è un cattivo pagatore. Al contrario, è una persona molto onesta. Il suo datore di lavoro gli deve una somma abbastanza ingente. E lui, nonostante tutto, ha scelto di non fare causa. Ma senza soldi non può pagare l'affitto. E ha diritto alla casa". Il canone era di 250 euro ai quali, peraltro, il marocchino ne doveva aggiungere 100 in nero.
La vicenda che ha visto protagonista il quarantenne ha dell'incredibile, soprattutto se si considera che proprio ieri a Orbassano, sempre nella città metropolitana di Torino, un uomo di 53 anni di cui da alcune ore i familiari non avevano notizia si è tolto la vita impiccandosi. L'uomo avrebbe deciso di suicidarsi a causa dei gravi problemi economici. Il 53enne infatti ha lasciato un bigliettino in cui ha i motivi dell'estremo gesto, raccontando di essere afflitto da grossi problemi finanziari: in particolare, da tempo non percepiva lo stipendio dalla ditta per cui lavorava, che di recente l'aveva anche licenziato.