“Non mi affittano casa perché sono gay”, la denuncia dell’art director Alessandro Manfrendini a Modena
"Il proprietario vuole una famiglia: un uomo, una donna e possibilmente un figlio". Questa la risposta che Alessandro ‘Jumbo' Manfrendini, creativo e art director modenese, alla ricerca di una casa per lui e il suo convivente da oltre 20 anni, si è sentito pronunciare in quella che non esita a definire come una situazione "da Medioevo".
A ricostruire la vicenda è la Gazzetta di Modena, dopo che Manfredini si era sfogato sui social: "Su richiesta dell'immobiliare (sempre la storia della privacy che si va a far benedire), per telefono dico chi sono e cosa faccio nella vita", fornendo anche le informazioni sulla persona che vive con lui.
"Poi mi metto al computer e tempo cinque minuti mi richiama la signora e mi dice testuali parole ‘il proprietario vuole una famiglia…' e io dico ‘scusi, mi dica cosa intende il signore per famiglia'. E lei: ‘Un uomo e una donna e possibilmente un figlio‘. Mi astengo sennò sarei bannato su quel che ho risposto alla signora, che per giustificarsi ha detto ‘ma io cosa centro, sono solo un tramite!'".
L’agente immobiliare ha poi messo le mani avanti, limitandosi ad evidenzia il proprio ruolo di intermediaria in questa (brutta faccenda) e quindi di non avere alcuna responsabilità sulla decisione del proprietario.
Capisco che la signora abbia provato ad uscire dalla forte situazione di imbarazzo che si è creata, ma io mi chiedo come sia possibile che oggi, a Modena, un’agente immobiliare si presti a riferire a potenziali clienti del rifiuto da parte di un proprietario a mostrare un appartamento a persone che comunque avrebbero tutte le caratteristiche e le garanzie economiche richieste per poterlo affittare, solo per una presa di posizione palesemente omofoba", ha commentato Manfredini alla Gazzetta di Modena.
E sulla vicenda è intervenuto pure il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti: "Modena deve essere una città aperta e rispettosa di ogni differenza. Per questo l'episodio raccontato da Alessandro Manfredini, per gli amici come me Jumbo, è inaccettabile e da stigmatizzare. La famiglia è dove c'è amore. Ogni altro giudizio crea un'esclusione, che in questo caso diventa omofobia, e nella nostra città non può avere spazio. Sicuramente con me sindaco questo non avverrà mai e mi batterò con tutti gli strumenti a mia disposizione per contrastare questi episodi inqualificabili".