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“Non mettere il rossetto, ti faccio saltare in aria”, condannato per stalking sull’ex fidanzata minorenne

Il 27enne di Taurisano, in Salento, è stato condannato a un anno, venendo invece assolto dalla ben più grave accusa di violenza sessuale. Secondo il racconto della vittima (14enne all’inizio della relazione) l’ex la limitava negli spostamenti chiedendole in continuazione fotografie per controllare dove si trovasse, impedendole di indossare determinati abiti, di mettere il rossetto e di modificare il suo taglio di capelli.
A cura di Biagio Chiariello
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Controllava ogni aspetto della vita della fidanzata, più giovane di sette anni, vietandole di truccarsi, scegliendo per lei gli abiti da indossare e isolandola da amici e familiari per rimanere sempre soli. Un 27enne, residente a Taurisano, un comune del basso Salento, è stato condannato a un anno di reclusione – con pena sospesa e senza menzione nel casellario giudiziale – per stalking. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 10 anni, ma i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Lecce lo hanno assolto dalla più grave accusa di violenza sessuale.

La loro relazione era iniziata quando la ragazza aveva solo 14 anni, ma ben presto si era trasformata in un incubo fatto di restrizioni, pressioni psicologiche e una costante paura. Ogni suo movimento era controllato, ogni tentativo di autonomia veniva soffocato da insulti e minacce terribili come: “Ti butto l’acido”, “Ti faccio saltare in aria” e “Ti ammazzo”. Il processo ha inoltre portato alla luce diversi episodi di violenza fisica: in un’occasione, dopo un litigio, il ragazzo l’avrebbe afferrata con forza e sbattuto la testa contro il finestrino dell’auto.

Col tempo, la giovane ha iniziato a temere per la propria vita e ha trovato il coraggio di denunciarlo. Nonostante il divieto di avvicinamento imposto dal tribunale, il 27enne avrebbe ignorato la misura cautelare, violandola nel novembre 2022. In quell’occasione, si presentò a una festa di compleanno dove si trovava la ragazza e insistette per riaccompagnarla a casa. L’imputato è difeso dall’avvocato Giorgio Caroli, mentre la giovane ha scelto di non costituirsi parte civile nel processo.

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