“Non meritiamo il carcere”, parlano i poliziotti condannati per l’omicidio di Aldrovandi

Il caso Aldrovandi continua a tener banco. "Siamo uomini dello Stato. Accettiamo le decisioni prese, le sentenze. Ma vorremmo che la legge venisse applicata anche per le garanzie che dà. Pensavamo che venissero applicate le misure alternative e invece ci troviamo qua dentro, per un reato colposo. Non comprendiamo perchè. Non meritiamo il carcere". A parlare sono Paolo Forlani e Luca Pollastri, due dei poliziotti condannati per l'omicidio del 18enne ferrarese,secondo quanto riferisce a Repubblica il consigliere regionale del Pdl Galeazzo Bignami, in visita al carcere dove sono rinchiusi i due agenti. Nei giorni scorsi si era tenuta la manifestazione di solidarietà verso i quattro poliziotti condannati per la morte del ragazzo ucciso nel 2005. Il sit-in davanti alla sede dove lavora la mamma, che era prima scesa a mostrare una foto del cadavere del figlio, per poi sporgere denuncia contro il Coisp. L'iniziativa del sindacato era stata condannata anche dalla Cancellieri. Quella manifestazione, ”forse è nata con le migliori intenzioni, ma non è stata capita”, sottolineano i due poliziotti che comunque si dicono "addolorati come chiunque si trovi di fronte alla morte di un ragazzo di 18 anni e capiamo benissimo il dolore della madre". Parla Forlani: "Io vengo dipinto come un violento, ma tutte le volte che penso a quel ragazzo, penso con dolore che non siamo riusciti a evitare la sua morte". I poliziotti commentano poi il trasferimento del collega Enzo Pontani al carcere di Milano. ”Lui non ci ha detto nulla, quindi l’hanno deciso a sorpresa. Non vorremmo che trasferissero anche noi. Qui, almeno, le nostre famiglie sono vicine”.