“Non commettete questi errori”: come lavorano i ladri d’auto e come funziona il mercato dei pezzi di ricambio
Negli ultimi anni in Italia sono cresciuti i furti di auto. Secondo una ricerca recente, nel 2023 è stata registrata una netta crescita (+7% rispetto al 2022): nel nostro Paese sono stati rubati 131.679 veicoli. Per spiegare il fenomeno e capire cosa fare per prevenirlo Fanpage.it ha intervistato il colonnello Massimiliano Galasso, comandante provinciale dei Carabinieri di Barletta Andria Trani.
La Puglia, sempre secondo la ricerca, è la terza regione più colpita, insieme a Campania e Lazio. "Esistono delle vere e proprie filiere che si occupano di rubare autovetture e di smontarle in pochissime ore", spiega Galasso.
"Il fenomeno del ‘cavallo di ritorno' (la richiesta di pagamento di un riscatto, rivolta a chi ha subito un furto, per riottenere ciò che gli è stato rubato, ndr) infatti è residuale adesso, rispetto al reimpiego dei pezzi di auto rubate. Diciamo che nel 90% dei casi un'autovettura rubata sul territorio va a finire nei canali di approvvigionamento dei pezzi di ricambio che ha carattere quasi sempre transnazionale", aggiunge il comandante.
In alcuni casi le bande che mettono a segno questi furti possono spostarsi da una regione all'altra, soprattutto quelli specializzati nel furto di determinate vetture, come spiega Galasso: "C'è chi depreda il territorio rubando una serie di auto di recente costruzione ma di qualsiasi tipo, e chi invece ruba determinati tipi di veicoli. Quindi, in questo caso, si va alla ricerca di questi senza limiti territoriali".
"Il mercato è fiorente nella nostra regione, ma sono situazioni che si trovano ovunque, diffuse su tutto il territorio nazionale. – precisa – In quest'area i numeri erano rilevanti e per questo abbiamo dovuto affrontare un problema emergenziale e con una forte attività d'impatto sul territorio siamo riusciti anche a ridurre i numeri del 40%".
"Rimangono numeri considerevoli, come dico sempre, e non ci accontentiamo di questo -40%. È un buon traguardo ma ne dobbiamo raggiungere altri. Stiamo cercando di arrivare alla chiusura delle filiere di riciclaggio dei pezzi di autovetture, è quello su cui ci stiamo concentrando. Nel momento in cui riusciamo a interrompere il mercato anche dall'alto, ci sarà ovviamente minore richiesta sul territorio e meno furti".
Da un lato, quindi, c'è l'attività di controllo del territorio nelle aree dove si concentra la maggior parte dei furti; dall'altro, attività d'indagine per risalire alle filiere. Il comandante ha spiegato anche cosa possono fare i cittadini per cercare di prevenire questo fenomeno e aiutare chi si occupa di contrastarlo.
"Quando ci sono segnali, come appostamenti o persone sospette che, anche in orari diurni, girano con il volto nascosto, con il passamontagna in testa, per esempio, la prima cosa da fare è da fare una segnalazione al 112. – spiega Galasso -. Anche quando può sembrare un'informazione inutile o ridicola, se ci viene segnalata, noi la registriamo e facciamo un'analisi generale dei dati che ci arrivano per poter orientare i servizi sul territorio".
"È sempre meglio una segnalazione in più, piuttosto che non fare niente di fronte a situazioni poco chiare. – aggiunge – Al cittadino poi non chiediamo altro perché non è giusto che limiti la propria libertà di movimento o di parcheggio, il controllo del territorio è compito nostro".