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Non ci sono soldi per risarcire le vittime del sisma: sindaco vende San Giuliano di Puglia

Il sindaco di San Giuliano di Puglia ha messo in vendita la maggior parte dei beni del comune per reperire i fondi necessari a risarcire le vittime del terremoto del 2002, quando in seguito al crollo di una scuola morirono 27 bambini e una maestra.
A cura di Davide Falcioni
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Vendesi San Giuliano di Puglia. In tempi di spending review e rigorosa osservanza dei vincoli di bilancio il sindaco del borgo molisano colpito nel 2002 da un terremoto che provocò la morte di 27 bambini e una maestra in una scuola ha dichiarato di essere stato costretto ad assumere questa decisione per poter risarcire le vittime del sisma. Luigi Barbieri, il primo cittadino, ha spiegato che il Comune è stato condannato insieme ai cinque responsabili del crollo della scuola a pagare un risarcimento di 35milioni di euro; denaro che però non è assolutamente nelle sue disponibilità di amministratore. "Non avendo, questi cinque responsabili, nessun bene, oggi la condanna ricade interamente sul Comune. Io da tempo scrivo al governo chiedendo un contributo straordinario, così come già accaduto ad esempio con i disastri del treno di Viareggio e dell'aereo di Linate, ma i miei appelli sono caduti nel vuoto. Andiamo incontro al fallimento, l'unica soluzione è mettere in vendita i beni di san Giuliano", spiega il sindaco all'Adnkronos. L'amministrazione comunale si accinge a mettere sul mercato un'ala della scuola Francesco Jovine ricostruita dopo il sisma, la piscina, il palasport, l'ospizio e l'intero villaggio costruito per accogliere le famiglie sfollate.

Barbieri aggiunge: "La legge di Stabilità che approveranno a livello nazionale non prevede neanche un centesimo per le vittime e i sopravvissuti al terremoto di San Giuliano di Puglia. Oramai a settimane sarà dissesto finanziario per il Comune. In queste ore abbiamo approvato come giunta comunale la delibera per la messa in vendita di tutti i beni comunali, un intero paese, ma questo servirà solo a rinviare tecnicamente il dissesto finanziario. A livello nazionale sono stati capaci di trovare più di un miliardo di euro quando si trattò di mettere mano alla ricostruzione, ma oggi non si riescono a trovare 35 milioni di euro per i familiari delle vittime e dei sopravvissuti al terremoto. Come potrà mai un Comune di pochi abitanti versare ben 35 milioni di euro?"

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