Non ci sarà il blocco trasporti: aperti metro e bus. Ma i governatori potranno fermarli
Con la chiusura totale di tutta l'Italia annunciata dal premier Giuseppe Conte per contenere la diffusione del coronavirus, restano garantiti i trasporti pubblici in tutta la penisola. Metro, bus, tram a livello locale continueranno a funzionare, ma i governatori delle singole regioni potranno decidere di fermarli. Allo stesso modo rimangono attivi i servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, ma i ministri dei Trasporti e della Salute avranno la facoltà di ridurli o sopprimerli.
Coronavirus: cosa succede al trasporto pubblico locale
Il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato la sera dell'11 marzo stabilisce all'articolo 1 comma 5 le misure di contenimento del contagio per riguarda i trasporti pubblici locali. "Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.
Il ministro della salute può ridurre il servizio ferroviario, aereo e marittimo
Analogo il provvedimento sui trasporti interregionali e nazionali. Il ministro dei Trasporti di concerto con il ministro della Salute può decidere "al fine di contenere l’emergenza, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali".