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“Non abbiamo colpa se il nostro corpo è a pera”: la vita con il lipedema di Cecilia e Viviana

Cecilia e Viviana Murgia sono due sorelle affette da Lipedema, patologia degenerativa del tessuto adiposo, spesso confusa con obesità. Colpisce circa una donna su dieci ma la diagnosi è difficile e non esiste una cura definitiva: per questo per le due sorelle è importante sensibilizzare sul tema.
A cura di Lisa Ferreli
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«Vivere con questa patologia ti rende insicura, sempre inadatta, mai all'altezza; ti chiedi perché non sei come tutte le altre ragazze, perché alla fine non lo sei». Cecilia e Viviana Murgia sono due sorelle originarie del sud Sardegna, entrambe affette da Lipedema. La loro è una storia comune a quella di tante altre donne: il lipedema colpisce infatti quasi esclusivamente la popolazione femminile, manifestandosi ad esordio con pubertà, gravidanza e menopausa. È una patologia cronica, degenerativa e invalidante che colpisce il tessuto adiposo sottocutaneo: tra gli effetti vi è un'anormale distribuzione del grasso, soprattutto nella parte inferiore del corpo. Questo porta il Lipedema ad essere spesso confuso con obesità oppure – nel peggiore dei casi – con un "banale capriccio".

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«Quello che per numerosi medici era solo un corpo a pera, è una patologia»

«Per una vita intera dal punto di vista medico la mia patologia è stata vista come la lamentela di una ragazza dal "fisico mediterraneo"» racconta Viviana Murgia, 27 anni, insegnante di trucco teatrale e truccatrice, che prosegue: «ho avuto la diagnosi ufficiale due anni fa, il che è stato croce e delizia: ho capito di avere un problema, ma ho scoperto che al momento per questa patologia non esiste una cura». Pur creando disabilità fisica e psicologica, il lipedema non è infatti inserito nella Classificazione Internazionale delle malattie, e al momento non esistono linee guida terapeutiche ufficiali in Italia. «Le stime parlano di un'incidenza di circa il 10% – spiega la sorella maggiore, Cecilia Murgia, cake designer di 35 anni – ma sono difficili da affinare perché si tratta di una patologia molto poco conosciuta». Non esiste quindi al momento una cura definitiva per il lipedema, ma sicuramente «sospendere il giudizio – come sottolineano entrambe le sorelle  – è fondamentale, perché il nostro corpo, patologia o meno, è la casa di cui dobbiamo prenderci cura, non una colpa».

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