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“Noi commercianti stritolati dai debiti, accordo con i fornitori o chiuderemo tutti”

“Alla riapertura delle attività noi commercianti ci troveremo di fronte a debiti enormi con i nostri fornitori, debiti che non possiamo pagare. Chiediamo l’apertura di una trattativa con chi sta alla fine della filiera per dilazionare i pagamenti. Solo così potremo evitare il fallimento certo dei negozi al dettaglio”. La lettera di Monia e della Associazione Commercianti Uniti al premier Giuseppe Conte.
A cura di Redazione
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La lettera, al premier Giuseppe Conte, di Monia Petreni, titolare di un negozio di abbigliamento donna a Sarzana provincia di La Spezia, firmata in accordo con l'Associazione Commercianti Uniti

Egregio Giuseppe Conte,

le scrivo con il cuore in mano per evidenziarle un problema che questa situazione di lock down ha creato per le nostre attività di piccolo commercio al dettaglio. Nel 2019 abbiamo fatto gli ordini per l acquisto delle merci primavera estate 2020. Nel mese di febbraio tali merci ci sono state consegnate e noi abbiamo rilasciato titoli di credito ai nostri fornitori con scadenze da marzo fino a settembre. Come lei ben sa, dai primi di marzo i nostri negozi sono chiusi e riapriranno probabilmente il 18 Maggio. Quando riapriremo in ogni caso sarà molto difficile riuscire a realizzare delle vendite minimamente dignitose a motivo dei vincoli di trasferimento delle persone fra comuni e regioni, mancanza di turismo, eventi, cerimonie, obbligo di mantenere tutte le precauzioni per il contenimento dei contagi. I nostri magazzini sono pieni di merce ancora tutta da pagare. La situazione che le ho descritto non ci potrà sicuramente permettere di pagare quanto a suo tempo stabilito con i fornitori.

Pertanto è certo che, se non ci saranno delle misure da parte del Governo che possano trovare una soluzione a queste situazioni la maggior parte delle attività commerciali come la mia vedranno i titoli di credito protestati e quindi saranno costrette a chiudere con tutte le conseguenze anche personali che ne deriveranno. I nostri fornitori che hanno in mano i titoli di credito sono restii a sedersi a un tavolo e rivedere gli accordi sui prezzi e scadenze. Questo è assolutamente necessario per potere ripartire la notevole perdita che ci sarà, fra i diversi partecipanti alla filiera commerciale. Se noi dettaglianti pagassimo il 100 per 100 di quanto a suo tempo stabilito ai nostri fornitori, significherebbe che le conseguenze del Covid19 le avremmo subite solo noi, mentre tutti coloro che stanno a monte nella filiera commerciale non avrebbero subito alcuna conseguenza. Oltre al fatto che non potremo essere in grado di fare fronte alle nostre obbligazioni così come a suo tempo concordate, le sembra giusto?

Allora l'unica soluzione cui abbiamo pensato per agevolare un tavolo di trattativa con i fornitori per definire un nuovo accordo che preveda degli sconti e pagamenti dilazionati in modo da consentire una equa riparazione della perdita e un minimo equilibrio per poter restare in piedi e forse ripartire è il blocco delle iscrizioni di eventuali titoli di credito impagati nel registro dei protesti. Questo provvedimento che noi pensiamo debba essere esteso fino almeno a dicembre 2020 nulla toglierebbe alla ragione di credito dei nostri fornitori, avrebbe solamente lo scopo di agevolare un tavolo di trattativa. La data del 31 dicembre 2020 è necessaria perché una sospensione più breve non sortirebbe l'effetto voluto sopra spiegato. La mia attività è aperta dal 2012 ho messo nel mio negozio tutta me stessa decine e decine di migliaia di euro personali, sabati domenica feste sempre al lavoro sacrificando la famiglia e tutti gli altri interessi. L ho fatto e lo faccio volentieri perché il lavoro è la mia vita, ed oggi solo pensare che per motivi non dipendenti dalla mia capacità o incapacità imprenditoriale io mi debba trovare a chiudere con infamia, perché i titoli di credito protestati non mi consentiranno di avere rapporti bancari nel futuro.

Questo pensiero mi sta logorando e distruggendo giorno dopo giorno. Le chiedo di valutare attentamente ciò che le ho evidenziato ed di voler provvedere a inserire il provvedimento che le richiediamo nel prossimo decreto con la massima urgenza per evitare le imminente tragiche conseguenze".

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