Noemi. “È finita, siamo morti”. I genitori del fidanzato scoprono confessione a “Chi l’ha Visto?”
Hanno scoperto della confessione del figlio 17enne mentre venivano intervistate da “Chi L’Ha Visto?”. I genitori del fidanzato di Noemi Durini, la ragazzina scomparsa il 3 settembre scorso a Specchia e ritrovata cadavere nelle campagne di Castrignano del Capo, hanno appreso delle parole del ragazzo mentre la giornalista della trasmissione in onda su RaiTre poneva loro alcune domande sulla drammatica vicenda. "È finita! Siamo morti!”, è stato il primo commento della coppia, disperata. C’è però da dire che, stando alla Procura, anche il padre del ragazzo non sarebbe estraneo ai fatti: l’uomo è indagato per complicità con il figlio, in particolare è accusato del sequestro di Noemi ed occultamento del suo cadavere.
Il padre del ragazzo era contrario al fidanzamento con Noemi
Durante la trasmissione il padre del 17enne ha espresso più volte la contrarietà al legame del figlio con Noemi. Già lo scorso 12 agosto, quando la ragazzina aveva annunciato su Facebook la storia d’amore con colui che poi l’avrebbe uccisa e sepolto sotto alcuni massi, l’uomo aveva addirittura definito “un cancro” quel “fidanzamento ufficiale”. Ma i genitori della 16enne sembravano avere motivazioni più contrarie per essere contrari al suo rapporto con quel ragazzo: la madre in particolare aveva presentato una denuncia alla Procura per minorenni accusando il giovane di picchiarla (violenza privata); il suo obiettivo era allontanare il più possibile quel giovane dalla figlia. Tuttavia il procedimento non ha portato ad alcun provvedimento cautelare, ma è stato attualizzato dalla magistratura solo dopo la denuncia di scomparsa di Noemi. A ben vedere l'unica conseguenza che ha prodotto quella denuncia è stato l’inasprimento dei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati.
Il post profetico su Facebook
Ed è stato poi sempre un post di Noemi sul social network a destare l'attenzione del popolo della Rete, oltre che degli inquirenti. C'era la foto di una ragazza con la bocca imbavagliata dalla mano di un uomo, e una scritta che, oggi, appare inquietante: "Non è amore se ti fa male, non è amore se ti controlla, non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei; non è amore se ti picchia, non è amore se ti umilia (…). Il nome è abuso. E tu meriti l'amore. Molto amore. C'è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati!".