No vax a Torino, la protesta contro il Green pass e la “dittatura sanitaria”: “Siamo liberi”
Arrivano alla spicciolata in tanti gruppi e da tante strade diverse. Arrivano con bandiere, in bicicletta, a piedi. Ci sono molti giovani e pochissime mascherine. La piazza si riempie improvvisamente verso le 21.30 e il numero sembra stupire anche gli organizzatori. Sono in molti a essere scesi in piazza sfidando il caldo asfissiante e le zanzare affamate per dire "No al Green Pass".
C'è Bianca, 19 anni, scesa in piazza perché "ciascuno deve poter scegliere se vaccinarsi o meno" e che non si vaccinerà; c'è Luciana, anche lei dichiara di non volersi vaccinare, che pensa che "siamo come nel film di Benigni, solo che al posto di ‘Vietato agli Ebrei' c'è scritto ‘ Vietato ai non vaccinati'; c'è Damiana, che afferma che "è grave la discriminazione in qualsiasi forma, di sesso, di razza e di vaccino". Anche lei dice che non si vaccinerà contro il Coronavirus. "Sono contro il Green pass e contro la dittatura sanitaria", dice ancora un'altra donna.
In gran parte si definiscono "Free Vax", ovvero per la libertà vaccinale e contro il Green Pass per ciò che rappresenta: una limitazione alla libertà di movimento che per loro è inaccettabile. "Nasciamo liberi – racconta Damiana – e non abbiamo bisogno di un pass per essere liberi".
Ma le ragioni della protesta a Torino sono collegate direttamente con la scelta di non fare il vaccino anti-Covid, che i manifestanti rivendicano come "un atto democratico" e che non può comportare una riduzione delle libertà personali. L'obiettivo della protesta cominciata a Torino il 22 luglio 2021 è quella di scatenare una serie di altre manifestazioni in altre città per convincere il governo ad ammorbidire ulteriormente le norme collegate al Green Pass introdotte nel nuovo decreto Covid.