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No Tav, Maroni affonda: Tentato omicidio. E c’è chi prova a convincere i carabinieri…

E’ il giorno dopo gli scontri in Val di Susa, quelli che hanno provocato diversi feriti su entrambi i fronti. Oltre alle accuse resta la necessità di capire le motivazioni sottese alla protesta dei No Tav.
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no tav Torino.

Quella di ieri in Val di Susa è stata l'apoteosi della protesta dei No Tav, andata intensificandosi nelle ultime settimane. Già dalla prima mattinata, la situazione sembrava aver preso una piega insolita. La protesta verso Chiomonte, e specificamente verso i cantieri della TAV  Torino-Lione, si era biforcata in due cortei, uno formato dai rappresentati di partiti e associazioni, oltre che di manifestanti pacifici, e l'altro, invece, a cui hanno preso parte gruppi di dissidenti, alcuni dei quali violenti, che hanno inscenato una vera e propria guerriglia con i poliziotti. Oggi è il giorno della ricerca delle responsabilità, delle dita puntate contro i No Tav.

In merito è intervenuto il Ministro dell'Interno Roberto Maroni che si augurato che vengano assicurati alla giustizia al più presto i dissidenti violenti. Sugli scontri il Ministro ha dichiarato: "Mi auguro che la magistratura vada fino in fondo, sono d'accordo con quei commentatori che oggi sostengono che si possa contestare il tentato omicidio perché chi utilizza molotov con ammoniaca significa che attenta alla vita di poliziotti e carabinieri. Ieri c'è chi ha cercato di ammazzare carabinieri e poliziotti che altro non facevano che difendere la legalità e la democrazia". Condanna delle violenze anche da parte del presidente Napolitano che ha tenuto ad esprimere la sua vicinanza alle orze dell'ordine che in questi giorni sono di servizio in Val di Susa. Posizione ferma, inoltre, anche per la maggioranza di Governo e l'opposizione che hanno puntato il dito contro i dissidenti tra cui si ipotizza che ci fossero anche rappresentanti dei black bloc.

Chiunque sia intervenuto in merito ai fatti di ieri in Val di Susa non ha fatto a meno di commentare soltanto una parte della protesta, la parte peggiore, la parte estrema che comunque esiste, non c'è dubbio, ma non è l'unica faccia della medaglia. C'è un'altra immagine  e un'altra realtà dei No Tav: quella che protesta pacificamente per un'opera che non ha ragion d'essere, perché nasconde l'obiettivo di creare appalti per imprese deputate dietro la trappola del progresso e della necessità di essere europei. Sono in pochi a far vedere che esiste un'altra parte, ma è importante sapere che c'è e resiste nonostante le violenze, come l'utilizzo di lacrimogeni probabilmente cancerogeni da parte di Polizia e Carabinieri. Ciò che conta, a prescindere da quale parte si decide di stare, è capire le motivazioni della protesta e per farlo è necessario che queste persone abbiano voce. Voce  per spiegare il motivo per cui la Tav non la vogliono e perché è giusto osteggiarla sacrificando il proprio tempo libero in estenuanti presidi. Una frase su tutte del video che vi mostriamo sotto, riassume al i sentimenti che animano la protesta: "Il mio tempo libero lo uso qui perché voglio poter guardare in faccia i miei figli, voglio poter guardarli negli occhi e dire vorrei per lui un futuro migliore fatto anche di legalità".

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