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No Tav, il leader Perino risponde al premier: “Anche noi andiamo avanti, che ci arrestino tutti”

Il leader dei No tav al premier Monti: “Tu sei a Roma e noi a Val di Susa, non ci arrendiamo neanche noi, arrestateci tutti”. L’Idv ha chiesto una moratoria sull’opera, un incontro che preveda verifiche tecniche sul progetto.
A cura di Carmine Della Pia
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Il leader No tav, Alberto Perino

Il leader dei No Tav, Alberto Perino, risponde alle parole del premier Mario Monti sugli scontri a Val di Susa: "Non ci arrendiamo, che ci arrestino tutti". Il Presidente del consiglio ha convocato un vertice d'emergenza a Bruxelles per la questione No tav, e in tale occasione ha dichiarato: "Andiamo avanti con la Tav, è per il bene del Paese". Il leader del movimento che si oppone alla costruzione della linea dell'Alta Velocità Torino-Lione ha commentato poco fa, in occasione dell'assemblea a Bussoleno: "Se volete andare avanti arrestateci pure perchè non molleremo mai". Monti aveva associato la costruzione della Tav ai benefici economici dei lavoratori e aveva accostato ideologicamente la costruzione del treno Torino-Lione alla scalata del Paese verso l'Europa. Su tali affermazioni, Perino ha aggiunto: "Tu sei a Roma, noi in Val di Susa. Tu la Tav la vuoi fare in Val di Susa. Evitiamo prove di forza".

L'Idv chiede verifiche tecniche sulla Tav – Il premier Mario Monti aveva condannato duramente le violenti proteste avvenute in Val di Susa nell'ultima settimana. Dall'occupazione dell'A32 alle continue rappreseglie tra manifestanti e forze dell'ordine, gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da manifestazioni ben presto degenerate nella più bieca violenza. Il leader Perino ha commentato, poco fa, non solo la linea del governo sulla Tav, ma anche le contestazioni stesse: "Si stanno sprecando un sacco di soldi. Quanto costa il servizio d'ordine? Se portiamo la lotta No tav in tutta Italia quanto vi costa? Fermiamoci un attimo – ha concluso – altrimento continueremo a fare ginnastica su e giù per la valle". In seguito al vertice di Bruxelles, l'Idv ha chiesto una moratoria al governo per "interloquire con la Ue e costituire un tavolo tecnico indipendente che possa valutare l'opportunità di mantenere il Corridoio 5, perché il progetto risale a 30 anni fa". L'incontro è indetto per motivazioni tecniche, e il leader Di Pietro ha ripreso le parole del premier per condannare ogni atto di violenza: "Nessun dialogo è possibile con chi strumentalizza con il fine di destabilizzare lo stato di diritto e di criminalizzare le forze dell'ordine con una violenza fine a sé stessa".

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