No Meloni Day, studenti in piazza contro le politiche del governo: tensioni a Torino, agenti feriti

Manifestazioni studentesche contro le politiche del Governo oggi in tutta Italia in quello che è stato definito No Meloni Day. A Torino tensione con il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine: 15 agenti feriti da bomba carta.
A cura di Antonio Palma
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Oggi migliaia di studenti in piazza in tutta Italia contro le politiche del governo Meloni in quello che è stato definito No Meloni Day. Da Torino a Milano, da Napoli a Roma passando per Genova e Bologna, decine di cortei sono stati organizzati nelle grandi città della Penisola per contestare la politica dei tagli alla spesa per scuola e università ma anche contro  quello che è stato definito “il governo della guerra” in riferimento al conflitto israelo palestinese. Momenti di tensione a Torino con tafferugli con la polizia davanti alla Prefettura, in piazza Castello.

Manifestazioni studentesche contro le politiche del Governo sono andate in scena in mattinata in tutte le principali piazze delle grandi città per “un'istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall'ambito bellico; la tutela del benessere psicologico nelle scuole; e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole”.

“No Meloni Day, contro la guerra, repressione e sfruttamento” sono gli slogan più comuni sugli striscioni srotolati alla testa dei cortei studenteschi che contestano anche il nuovo disegno di legge in materia di sicurezza pubblica. In piazza anche numerose bandiere della Palestina per chiedere lo stop ala guerra e Gaza e l’appoggio italiano a Israele.

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A Torino 15 agenti feriti da bomba carta

A Torino momenti di tensione quando i ragazzi sono entrati in contatto con il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine in assetto antisommossa davanti alla Prefettura, in piazza Castello. Alcuni manifestanti infatti hanno tentato di raggiungere il portone dell'edificio ma gli è stato sbarrato il passo. Il corteo è passato anche davanti alla sede Rai dove alcuni hanno colpito con aste di bandiere i mezzi della polizia e altri hanno danneggiato fari e i parafanghi. I manifestanti poi hanno raggiunto la Mole Antonelliana dove hanno esposto la bandiera palestinese.

Alcuni manifestanti hanno lanciato anche petardi e ordigni artigianali che hanno ferito in maniera leggera 15 poliziotti, finiti al pronto soccorso. Le bombe carta sono state lanciate in mezzo alle forze dell'ordine davanti alla Prefettura dove alcuni agenti hanno accusato malori per le delle esalazioni urticanti. Uova invece sono state lanciate contro alcune vetrine dei negozi mentre in strada incendiato un fantoccio con le sembianze del ministro Valditara.

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A Bologna invece imbrattati con vernice rossa tre manifesti con i volti della premier Giorgia Meloni e dei ministri Annamaria Bernini e Giuseppe Valditara accusati di avere "le mani sporche di sangue" e di "fomentare guerre e un genocidio". Un riferimento alle spese militari, ma anche all'alternanza scuola-lavoro, che chiedono di abolire definitivamente perché' "manda al macello gli studenti".

Vernice rossa sui volti di premier e ministri anche a Roma dove gli studenti hanno manifestato davanti al ministero dell'Università e della Ricerca e al Ministero dell'Istruzione. Qui i manifestanti hanno lasciato una scritta sull'asfalto: "Ministero della guerra" e incollato alcune bandiere della Palestina.  Stesse scene anche a Geova dove il corteo è partito da piazza Corvetto vicino alla Prefettura di Genova con in testa lo striscione No Meloni Day

A Milano gli studenti hanno manifestano a pochi passi dal consolato degli Stati Uniti. Alcuni hanno esposto una grossa bandiera della Palestina. Altri attivisti hanno indossato maschere di Donald Trump, Putin, Netanyahu, Elon Musk, Giorgia Meloni e altri esponenti politici internazionali, imbracciando fucili di cartone. Anche qui vernice rossa e fumogeni.

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