“No mamma, non farlo”. Interrogata la donna che si è gettata dal balcone con la figlioletta a Ravenna
È stata sentita dagli inquirenti la 41enne di Ravenna che si è gettata dal nono piano del palazzo dove vive, a Ravenna, portando con sé la figlioletta di 6 anni e la sua barboncina, morte entrambe.
Due ore di interrogatorio nel pomeriggio di ieri, 9 gennaio, nelle quali, alternando lacrime e lucidità, la donna – dall'ospedale Bufalini di Cesena nel quale si trova ricoverata con una prognosi di 40 giorni – ha ripercorso quanto successo, raccontando la dinamica di quel dramma con precisione.
Ad ascoltarla il personale della squadra mobile, il pubblico ministero titolare del fascicolo Stefano Stargiotti, il responsabile della Psichiatria del Bufalini e l'avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini.
Ha risposto a tutte le domande ed è stata precisa nelle varie fasi del suo disegno farneticante che l'ha portata a questa decisione "malata" – spiega l'avvocato Ricci Maccarini, come riporta il Corriere di Bologna – Quando l'ho incontrata era già stata informata della morte della figlia e della cagnolina, ha pianto ed era dispiaciuta. Nella sua testa avrebbero dovuto morire tutte e tre, tanto che il cane se lo era legato addosso per essere sicura che restasse con loro".
Ora secondo il legale "una parte di lei sta maturando il fatto che abbia scelto la strada sbagliata. Quando la figlia le ha detto ‘No mamma, non farlo', è stata sul punto di desistere, proprio all'ultimo minuto. Poi però ha deciso di continuare nel suo intento rassicurando la figlia, ‘Non succede niente' le ha detto".
La 41enne è accusata di omicidio volontario aggravato e uccisioni di animali. Si è ora in attesa dell'udienza di convalida (forse già oggi, 10 gennaio) dell‘arresto. Ipotizzabile che in quell'occasione il difensore possa sollevare la questione psichiatrica: la donna, che prima dell'insano gesto aveva scritto una sorta di post-testamento su Facebook, era seguita da molti anni dal centro di salute mentale.