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No, la mascherina fatta con la carta da forno non funziona contro il coronavirus

Durante la trasmissione Stasera Italia andata in onda su Rete 4, l’oncologo Francesco Garbagnati ha suggerito l’idea di usare la carta da forno come alternativa alle classiche mascherine chirurgiche. Ma ha davvero senso questa soluzione fai da te? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano.
A cura di Marco Paretti
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La carta da forno come alternativa alle classiche mascherine chirurgiche che in questi giorni stiamo osservando sul volto di migliaia di persone in tutta Italia e in tutto il mondo. È questa l'idea suggerita dal dottor Francesco Garbagnati, Oncologo dell'istituto nazionale dei tumori di Milano, durante la trasmissione Stasera Italia andata in onda su Rete 4 la scorsa sera. Una mascherina realizzata piegando un foglio di carta da forno e applicando, mediante la spillatrice, due elastici per poterla fissare alle orecchie. "L'importante di questa carta da forno è la praticità dell'idrorepellenza a costo zero" spiega Garbagnati. Ma ha davvero senso questa soluzione fai da te? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano.

La mascherina con la carta da forno: protegge?

"Guardi, così muore qualcuno" ha spiegato il virologo. "Così non funziona e non isola. Il rischio è che uno si mette una mascherina inutile come quella e pensa di essere al sicuro". E poi, ancora, sull'utilizzo della mascherina in generale anche in questa situazione di emergenza nazionale, il professor Pregliasco ricorda che "la maschera oggi non serve all'aperto per un soggetto sano, è meglio un'attenzione alle procedure di pulizia e igiene". Insomma, come già spiegato in precedenza, la mascherina – che, ricordiamo, è monouso e va cambiata ogni 4 ore – va usata solamente dai casi accertati di coronavirus e dagli operatori sanitari che hanno in cura pazienti infetti. "Poi se proprio saremo nella peste nera, quando non ci sarà nient'altro ogni cosa è buona" spiega Pregliasco, ma si parla di uno scenario futuro, quasi apocalittico, a cui speriamo di non arrivare mai.

Intanto però il video del dottor Garbagnati e il successivo video in studio della giornalista Barbara Palombelli – che ha riprodotto la maschera realizzata con la carta da forno – continuano a macinare visualizzazioni. Nella versione realizzata dalla giornalista, peraltro, è evidente l'assenza totale della fondamentale aderenza al volto delle mascherine chirurgiche e di tipo FFP 2 e 3: la carta da forno, non aderendo al volto, lascia ampi spazi per i Droplet, cioè le goccioline di saliva, di entrare a contatto con le vie respiratorie di chi la indossa. E, come ha sottolineato Pregliasco, può avere come effetto quello di sentirsi sicuri e non rispettare le distanze di sicurezza, che invece sono l'unica vera precauzione da seguire.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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