No Green Pass tornano in piazza a Torino: “Disobbedienza Civile, non andiamo a lavorare”
La giornata torinese è gelida, il termometro balla intorno agli zero gradi e alle 15 ci sono circa duemila persone in piazza, poche mascherine e distanziamento zero. Questa è l'atmosfera della prima manifestazione No Green Pass del 2022, non sono previsti cortei e sul palco si alternano insegnanti, operai, notav valsusini. Il piatto forte del pomeriggio però è l'intervento del professor Ugo Mattei, che si lancia in un'analogia tra l'Italia di oggi, il Draghismo, e l'Italia di 80 anni fa, il Fascismo, rivendicando un concetto molto caro ai No Green Pass, che si sentono vittime e prigionieri di un sistema autoritario che impone loro un vaccino che non riescono in alcun modo ad accettare.
E' così che matura la proposta operativa del movimento No Green Pass, che offrono dal palco ciò che pensano sia una mossa in grado di dare una svolta all'azione di lotta, ovvero quella della disobbedienza civile, intesa come rifiuto di partecipare alle attività sociali che implicano l'uso del Green Pass e della sua versione rafforzata: non andare più a lavorare, ritirare i soldi dalla banca e ritirare i figli da scuola. Una proposta lanciata subito dal palco e ribadita da Ugo Mattei, che ha annunciato che verrà sospeso dall'insegnamento una volta finito il suo periodo di congedo, e spinta da Stefano Puzzer, assente per influenza e sospeso da lavoro per il suo rifiuto a mostrare il green pass (che pure avrebbe, visto che è vaccinato da giugno). Questa disobbedienza civile, in modo paradossale, assomiglia moltissimo a un auto-lockdown del movimento No Green Pass, che ritiene di poter far sentire meglio la sua voce "bloccando tutto" attraverso la loro mancata partecipazione alla vita sociale.
Assenti Carlo Freccero, Massimo Cacciari, Nunzia Schillirò e tutti gli altri volti del movimento No Green Pass che pure erano stati annunciati, la piazza è stata "presa" da Ugo Mattei che nel suo lungo parallelismo traccia la rotta di un movimento sempre più sottile nei numeri ma sempre più irriducibile nelle convinzioni.