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“No è no”, donna rifiuta l’ambulanza e muore di insufficienza cardiaca

I mezzi di soccorso erano ad un solo minuto da casa, ma Ann Walters aveva chiesto l’intervento di un medico, convinta di soffrire di una semplice infezione all’apparato respiratorio.
A cura di Redazione
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"Medici stanchi commettono errori". Marcia a sostegno dell'NHS a Londra (Foto di LEON NEAL/AFP/Getty Images).
"Medici stanchi commettono errori". Marcia a sostegno dell'NHS a Londra (Foto di LEON NEAL/AFP/Getty Images).

Ann Walters, 61 anni e residente a Portsmouth in Gran Bretagna, è morta il 28 dicembre 2014 a causa di un errore del centralinista dell'NHS, il sistema sanitario britannico. Il corpo della donna è stato trovato senza vita dal figlio, circa dieci ore dopo la telefonata all'111. Alle 20.24 la signora Walters aveva chiamato il servizio sanitario per richiedere la visita di un medico. Qui il primo errore: invece di inviarle un dottore, l'infermiere che ha raccolto la chiamata ha interpretato l'insufficienza respiratoria come un caso di emergenza e ha quindi disposto al 999 l'invio di un'ambulanza. Un mezzo di soccorso è partito da Waterlooville, Hampshire, ma dopo appena quattro minuti una seconda vettura è partita dal Queen Alexandra Hospital. Successivamente l'infermiere ha chiamato a casa della donna e, sentendo che non voleva un'ambulanza ma un medico, ha deciso di annullare l'invio del mezzo di soccorso che, intanto, era ad un solo minuto da casa della donna.

Alle sei del mattino il figlio venticinquenne, Lawrence Thorpe, che fino a quel momento era stato al piano di sopra, è sceso e ha trovato il corpo della madre. Durante il processo l'infermiere, Pete Richardson, ha ammesso di aver sbagliato, ma ha anche spiegato che la signora Walters era stata estremamente categorica – "No vuol dire no", avrebbe insistito la donna – nel rifiuto dell'ambulanza. L'assistita, che non voleva svegliare il figlio al piano di sopra, avrebbe spiegato all'infermiere che aveva una semplice infezione al sistema respiratorio e nulla più. L'infermiere ha comunque telefonato alla donna con cadenza regolare per accertarsi delle sue condizioni di salute. Secondo l'indagine interna condotta dal dottor Daniel Rushden, dopo la prima comunicazione sono seguite telefonate alle 09:25 pm, 03:43 e 04:40 am. Ciononostante la signora Walters è morta di insufficienza cardiaca.

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