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No ad Halloween, Ognissanti è fuori moda, i cattolici decidono di festeggiare “Holy-ween”

A Napoli adorazione eucaristica con il cardinale Sepe seguita da serata in discoteca per unire sacro e profano. L’esperto: “Che senso ha non permettere di festeggiare Halloween a ragazzi a cui non viene impartita alcuna educazione religiosa?”
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La zucca intagliata, simbolo di Halloween.
La zucca intagliata, simbolo di Halloween.

Halloween è una festa “demoniaca”, Ognissanti è fuori moda, dunque i cattolici quest’anno sono invitati a festeggiare “Holy-ween”, la festa dei santi. In tutta Italia si stanno, infatti, moltiplicando le iniziative di parrocchie e gruppi religiosi per creare momenti alternativi alla festività importata dagli Stati Uniti e che furoreggia soprattutto tra i giovani. Tra i tanti eventi organizzati nel Paese, uno impegnerà direttamente un cardinale. Si tratta dell’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che incontrerà i giovani cattolici la sera del 31 ottobre al palazzetto dello sport di Casavatore, mentre migliaia di loro coetanei saranno in giro per locali impegnati in feste e festini, spesso ad alta gradazione alcolica.

“Vivremo insieme ai giovani e al cardinale, Crescenzio Sepe, cosa significa, nel nostro tempo, vivere la santità” è scritto nell’invito alla serata, che ha come obiettivo la preparazione alla festa cristiana in cui si celebrano tutti i santi del calendario. I giovani si raduneranno alle 19 ed alle 20 inizierà l’incontro con il cardinale. Subito dopo si alterneranno sul palco testimonianze sul tema “Pane – giustizia – futuro”, mentre alle 21.15 sarà esposta nel palazzetto dello sport la Santa Eucarestia per una adorazione della durata di un’ora, terminata la quale l’edificio si trasformerà in una enorme discoteca per la porzione della serata denominata “Holy-disco”. Sacro e profano mescolati, dunque, per ricordare ai giovani le loro radici cristiane.

L’idea di sostituire Halloween con Holyween è stata lanciata setta anni fa da una associazione cattolica chiamata “Sentinelle del Mattino”, che invita i cattolici a stampare in proprio delle grandi immagini di Santi e appenderle sulle porte delle case, delle parrocchie, alle finestre e ai balconi, in modo da tappezzare le nostre città di questi magnifici volti, di persone come noi, ma che hanno illuminato le nostre strade.” Nella notte dedicata all’horror, insomma, ci saranno anche loro: i santi. L’iniziativa coinvolge quest’anno, parrocchie, scuole private, ospedali cattolici, associazioni e centinaia di famiglie nel Paese.

Halloween è avversata dai cattolici perché festività contraria alla tradizione europea e perché, secondo gli esorcisti, rappresenta il giorno dell’anno in cui si scatenano con più virulenza i demoni. Si tratta, in realtà, di una festa dalle origini molto antiche, nata presso i Celti e che i cattolici, nella loro opera di evangelizzazione dei popoli nordici, non riuscivano in nessun modo a sradicare finché, nell’835, papa Gregorio II decise di soppiantare tale celebrazione con quella di Ognissanti, in modo da dare ai riti profani un nuovo significato. Qualche decennio dopo la Chiesa dichiarò il giorno successivo “festa dei morti” per sostituire le celebrazioni spiritiste delle popolazioni neopagane. Con la globalizzazione, però, la festa di Halloween è sbarcata nuovamente nelle regioni latine dell’Europa e dunque anche in Italia. Nulla hanno potuto vescovi e sacerdoti contro la secolarizzazione della società, ed oggi, al di là dei significati più profondi, Halloween viene vista dai più soprattutto come una ulteriore possibilità di fare baldoria fino a notte fonda. “Chi insegna a questi ragazzi a essere cristiani o almeno cosa è il cristianesimo? – si chiede, con una punta di sarcasmo Antonio Margheriti Mastino, esperto di questioni religiose – Nessuno: è questa l’amarissima realtà. E nonostante tutto questo, poi, abbiamo l’ardire di trovare da ridire se questi festeggiano Halloween? Con che diritto e coscienza a posto lo facciamo? Per questo molti preti hanno tagliato la testa al toro e hanno organizzato direttamente loro Halloween. E arrivederci e grazie.” 

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