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Nigeria, stop allo sciopero

Il Nigeria Labour Congress ha annunciato lo stop dello sciopero dopo la scelta da parte del governo della parziale reintroduzione dei sussidi ai prodotti petroliferi. Non si fermano comunque le manifestazioni spontanee e i duri interventi delle forze di sicurezza.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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sciopero Nigeria

Arriva lo stop allo sciopero generale indetto in Nigeria dalle principali sigle sindicali. Le stesse hanno deciso di fermare la protesta che la scorsa settimana ha paralizzato per cinque giorni l'intera nazione provocando scontri e disordini. La motivazione della tregua è la parziale reintroduzione dei sussidi sui prodotti petroliferi che ha indotto le sigle sindacali a fermare le proteste. Una pausa che sarebbe arrivata comunque per motivi di sicurezza e ordine pubblico, una sorta di atto di responsabilità viste le gravi conseguenze provocate dai disordini.

La notizia è stata data nel corso di una conferenza stampa dal leader del Nigeria Labour Congress, Omar Abdulwahed, successiva alla decisione del presidente Jonathan Goodluck, del taglio di un terzo dei costi. «Il Nigeria Labour Congress e i suoi alleati annunciano formalmente la sospensione dello sciopero, dei raduni di massa e delle proteste in tutto il Paese» queste le parole del dirigente. Immediato però il riscontro sul mercato del reinserimento dei sussidi. Automaticamente il prezzo della benzina è calato dai 72 centesimi di euro a litro passando a 48.

Un ribasso che rappresenta una vera e propria boccata di ossigeno per gli imprenditori nigeriani visto il consequenziale abbassamento del costo di tutte le materie prime. Resta comunque lo stato di allerta del governo che ha piazzato nei principali luoghi di raccolta dei manifestanti carri armati e blindati nelle città principali come la capitale Abuja, Lagos e Kano. Non si sono infatti comunque placate le manifestazioni spontanee che continuano nei principali centri abitanti. E' il caso di Lagos dove vivono 15 milioni di abitanti e dove un centinaio di persone si era riunito per continuare il blocco.

Le forze dell'ordine sono ricorse all'utilizzo dei gas lacrimogeni e hanno anche sparato in aria colpi di arma da fuoco come avvertimento. Nella stessa Lagos c'è stata anche un'inspiegabile irruzione delle forze di sicurezza all'interno degli uffici dell'emittente americana Cnn. Gli agenti si sono rifiutati di sottostare ai controlli di sicurezza e non hanno firmato i documenti all'ingresso. Il loro intervento è durato circa venti minuti facendo soprattutto domande sui cittadini stranieri che lavorano nella sede.

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