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“Niente sesso se il marito puzza”. La Cassazione dà ragione alla moglie

Niente sesso se il marito puzza. Astenersi è legittimo. Anzi, l’uomo potrebbe rischiare pure una condanna per violenza sessuale. Sono due le sentenze con cui la Suprema Corte hanno preso in considerazione l’igiene personale e l’intimità coniugale. In un caso si trattava di un pastore di ritorno dal pascolo.
A cura di B. C.
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Il marito non si lava e puzza? E’ giusto che la moglie dica no al sesso. Lo spiega lo Studio Cataldi che evidenzia quanto deciso dalla Corte di Cassazione, che in due sentenze (la 30364/2011 e la 980/2014), in entrambi casi ha dato ragione a donne alle prese con coniugi poco inclini alla pulizia personale. "Insistere quando la propria compagna non sopporta i cattivi odori e rifiuta di avere un rapporto se prima non ci si lava a dovere – scrive lo Studio Cataldi, citando quanto sostenuto dalla Cassazione -, vuol dire negare la libertà sessuale dell'altro". Per questo motivo "una condotta che può integrare la fattispecie delittuosa sanzionata dall'articolo 609-bis del codice penale". E così i due mariti, che avevano costretto le consorti ad avere rapporti sessuali, nonostante il loro rifiuto perché "puzzavano", si sono visti confermare un verdetto di condanna. "In una delle due pronunce, la Corte – scrive lo Studio Cataldi – ha anche chiarito che la circostanza che la moglie avesse manifestato di essere d'accordo a fare sesso con il proprio partner se solo quest'ultimo si fosse lavato, non può far venir meno la violenza del rapporto sessuale". Sembra che in un caso, l’uomo rientrato dal pascolo e dalle attività di accudimento delle pecore, aveva preteso rapporti sessuali alla moglie senza prima lavarsi e per questo è stato condannato per il reato di violenza sessuale.

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